La scienza e la medicina hanno fatto passi da gigante nella lotta all’impotenza. Ecco in cosa consiste questo cerotto miracoloso
Problema solo apparentemente di poco conto, l’impotenza è un disturbo erettile che consiste nel non riuscire a raggiungere e/o a mantenere l’erezione adeguata alla conclusione di un rapporto sessuale soddisfacente per entrambi i membri della coppia. Le cause sono da ricercare in fattori sia psicologici che organici e questa disfunzione interessa il 40% degli over 50 e il 50% degli over 70. Grazie ai progressi della scienza, però, oggi vi parliamo di un cerotto che sembra una vera svolta nella cura di questa malattia: ecco di cosa si tratta.
Nei mammiferi, il pene è costituito da uno scheletro idrostatico, cioè che mantiene l’equilibrio tra i fluidi, chiamato Tunica Albuginea. Questa struttura è elastica e resistente, quindi favorisce il mantenimento dell’erezione proprio grazie al passaggio delle vene al suo interno. Quando i corpi cavernosi si riempiono di sangue, si allungano e comportano la distensione totale della Tunica Albuginea: in questo modo, questa strozza le vene che la attraversano e trattiene quindi il sangue al suo interno. Chi soffre di disfunzione erettile, però, ha dei disturbi proprio in questo passaggio: ecco quindi cosa hanno scoperto i ricercatori della South China University of Technology di Guangzhou.
Ebbene, proprio per risolvere i problemi di impotenza, i ricercatori di questa università hanno sviluppato una Tunica Albuginea artificiale, composta da un tessuto sintetico a base di alcol polivinilico. Questo ha delle strutture molto simili alla Tunica Albuginea e, per questo motivo, ne è stata testata la compatibilità con i vasi sanguigni: il cerotto è pensato per rimanere nel corpo a lungo.
Una volta confermata la compatibilità con l’uomo e la non tossicità verso altri tessuti, il cerotto è stato testato sui maiali nani di razza Bama con lesioni proprio alla TA: questo ha ripristinato la funzione erettile dei maiali. Dopo un mese dall’esperimento, i ricercatori hanno studiato quanto avvenuto e hanno notato che i cerotti avevano sviluppato una fibrosi paragonabile a quella del tessuto naturale. Ovviamente, la ricerca deve fare ancora molti passi prima che questi cerotti vengano messi a disposizione degli uomini: il team di studiosi che li ha progettati, però, ha ottime prospettive.
“Il nostro lavoro in questa fase si è concentrato sulla riparazione di un singolo tessuto del pene” ha spiegato uno dei ricercatori. “La fase successiva sarà quella di considerare la riparazione del difetto generale del pene o la costruzione di un pene artificiale da una prospettiva olistica” ha poi concluso, spiegando quindi quanto in questo campo di ricerca ancora molto sia da fare, per sostenere il benessere sessuale e riproduttivo di uomini e donne.
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