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Curiosità

Roma Pride, Pro Vita: “Soddisfatti del ritiro del Patrocinio della Regione”

Jacopo Coghe, portavoce dell’Associazione Pro Vita, in esclusiva a Ricercaitaliana.it: “Forse non tutti sanno che esiste già una legge che vieta la propaganda dell’utero in affitto”

La decisione della Regione Lazio di togliere il patrocinio al Pride, in programma a Roma nel prossimo weekend, sta facendo discutere. Ed ha portato ad inevitabili polemiche. La Regione ha “ribadito il proprio impegno sui diritti civili, come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del presidente Francesco Rocca“, ma la firma istituzionale “non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”. 

Jacopo Coghe, presidente Pro Vita, sulla decisione della Regione Lazio di togliere il patrocinio al Pride – Ricercaitaliana.it

Alle proteste degli organizzatori e del mondo LGBTQ+ ( su tutte quelle di Alessandro Cecchi Paone, che ha detto che Rocca “non vuole il Pride a Roma perché è sotto ricatto dei fascisti. Io ci sarò e adotterò la figlia del mio compagno”),  si mischia la soddisfazione di Pro Vita, che attraverso un comunicato ha ribadito: “Supportare i Pride significa infatti dare man forte a chi vuole legalizzare l’utero in affitto, il matrimonio egualitario, le adozioni per coppie dello stesso sesso, le trascrizioni anagrafiche per i ‘figli’ delle coppie gay, ma anche legittimare l’identità di genere, il self-id, i progetti gender nelle scuole di ogni ordine e grado, e ‘la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione – conclude – Auspichiamo che non si ripetano più errori che potrebbero costar caro in termini di salute, benessere e rispetto dei diritti di donne, bambini, adolescenti e delle famiglie italiane. Da parte nostra continueremo a monitorare attentamente ogni atto amministrativo e politico della giunta presieduta da Rocca perché non sia mai veicolo dell’ideologia gender e Lgbt”.

Coghe (Pro Vita): “Ecco perchè ci siamo mossi”

In esclusiva a Ricercaitaliana.it, Jacopo Coghe, responsabile dell’Associazione Pro Vita, ribadisce il suo pensiero. “Noi abbiamo visto ieri mattina che sul sito del Roma Pride c’era il patrocinio della Regione Lazio. Andando a leggere il manifesto politico, con le rivendicazioni di quest’anno, ci siamo subito accorti che tra le tante richieste c’era anche la promozione dell’utero in affitto. Ci è sembrato strano che un’amministrazione locale approvasse e condividesse quel pensiero”.

La Regione Lazio revoca il patrocinio a Roma Pride: lo scontro con gli organizzatori (Ansa Foto e Foto Facebook/MarioColamarino) – ricercaitaliana.it

Da lì è nato il vostro comunicato?
“Il manifesto politico della manifestazione è chiaro e ci sono tanti aspetti su cui ci sarebbe molto da discutere: battaglie sull’identità di genere, sul messaggio da promuovere nelle scuole, ed altre cose. Abbiamo lanciato un comunicato stampa nel quale chiedevamo al Presidente della Regione Lazio di ritirare il Patrocinio”.

La Regione si è immediatamente mossa.
“Ci sembrava assurdo che a livello nazionale il centrodestra stia facendo una legge per rendere l’utero in affitto un reato universale, e poi arrivasse l’appoggio alla sua promozione da parte di una regione amministrata da forze di centrodestra. Comunque in tutta questa vicenda ci sono due aspetti che qualcuno sta strumentalizzando o lasciando passare nel nulla”.

Quali?
“In Italia l’utero in affitto è già vietato dalla Legge n.40 e ne è vietata la propaganda. Fare una manifestazione nella quale si promuove è già di per se un reato, al di là del Patrocinio o meno”.

E il secondo aspetto?
“Molti hanno scritto: Pro Vita ordina e la politica esegue. Non è così. Assolutamente. Noi ci siamo solo permessi di far notare questa incongruenza. La Regione si è resa conto di aver fatto un passo falso ed è tornata su quell’errore, ripristinando semplicemente la legalità”.

Sempre in tema di strumentalizzazioni, molti hanno fatto passare la scelta della Regione come una sorta di boicottaggio del Pride…
“Si tratta di ricostruzioni surreali. Il Pride si terrà lo stesso, anzi, gli organizzatori hanno addirittura dichiarato che non toglieranno nemmeno il Logo dove c’è il simbolo della Regione. Anzi, questo ci dovrebbe far capire ancora una volta, con chi abbiamo a che fare. Con persone che, nonostante un Ente abbia tolto il Patrocinio, decidono di lasciarlo lo stesso”.

Rimanendo sul tema dell’utero in affitto, cosa si aspetta da tutte quelle forze politiche che, al momento, non hanno ancora chiarito in maniera definitiva la loro posizione in merito?
“Io credo che quando arriverà il voto in aula, troveremo delle piacevoli sorprese. Già alcuni importanti simboli parlamentari hanno dichiarato di essere in disaccordo con le linee guida del proprio partito. E’ molto probabile che ci troveremo di fronte a scelte importanti, che chiariranno in modo definitivo le posizioni di numerosi soggetti politici”.

Paolo Colantoni

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