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Periferie e degrado, al via la Commissione di inchiesta, Battilocchio (FI): “Faremo proposte concrete”

La piccola Kata scomparsa a Firenze. Manuel, il bimbo morto a Casal Pilocco, vittima della folle corsa in auto di un gruppo di giovani Youtuber. Michelle, uccisa a 17 anni da un coetaneo a coltellate per poche decine di euro, a Primavalle. Alessandro, pestato fino alla morte a Tivoli per aver chiesto di abbassare la musica. 

Nelle ultime settimane tanti fatti di cronaca hanno reso necessaria una riflessione sulle periferie italiane e sull’escalation di violenza a cui si sta assistendo. A tal proposito in Parlamento è stata istituita una Commissione di inchiesta sulle periferie.

Periferie e degrado, al via la Commissione in Parlamento, Battilocchio (FI): “Faremo proposte concrete” (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Ne abbiamo parlato con Alessandro Battilocchio, deputato di Forza Italia, alla guida della Commissione. “Gli episodi di cronaca di questi giorni rendono ancora più urgente una riflessione che il Parlamento deve portare avanti”, spiega.

“Abbiamo dato il via ai lavori della Commissione di inchiesta che si occuperà di sicurezza e degrado delle città e delle periferie. Non so quanto questi fatti siano riconducibili all’oggetto della nostra analisi, ma è veramente giunto il momento di porre attenzione su quello che accade nelle periferie. Il Parlamento ha approvato all’unanimità l’istituzione dell’inchiesta: questo è un ulteriore segnale che l’attenzione viene posta su questa situazione che riguarda l’Italia intera, e tutte le città, incluse quelle di medie dimensioni”. Così, l’onorevole Battilocchio.

In Italia ci sono tante periferie, spesso con problematiche diverse. Come le affronterete tutte?
Nel tempo si è allargato il numero dei cittadini che risiedono nelle periferie, si parla di circa 15 milioni. Ed è anche un po’ cambiato il concetto stesso di periferia. Ci sono aree vicine ai centri storici che si trovano ad affrontare una serie di criticità e altre più lontane dal centro ben organizzate. Ogni realtà poi, ha delle peculiarità. Il nostro obiettivo è ambizioso. Vogliamo dare il via a una fase di analisi ed approfondimento, per poi fare proposte. Faremo questo lavoro a stretto contatto con chi opera in prima fila. In primis, le istituzioni locali e territoriali, le forze dell’ordine e di polizia, le associazioni, i comitati, le parrocchie. Supporteremo il lavoro di tutti questi soggetti”;

In passato c’è stata già una Commissione per le periferie. Cosa ne è stato?
Al termine della XVII legislatura era stata istituita una precedente Commissione. Era presieduta dall’onorevole Causin, è arrivata al termine della legislatura. Fu fatta una relazione che costituirà la base di partenza per il nostro lavoro. Da quella relazione in poi, non sono seguiti interventi specifici. Noi abbiamo un compito più ampio, anche perché abbiamo davanti un’intera legislatura. Produrremo materiale funzionale anche ad interventi legislativi ad hoc sulle periferie italiane”;

Rispetto alla XVII legislatura com’è cambiata la realtà delle periferie, secondo lei?
Le problematiche e le criticità rispetto ad allora non sono diminuite. La fase della pandemia anzi, ha accentuato alcune situazioni e ha reso i divari nei nuclei urbani più profondi”;

Il fondi del Pnrr sono destinati anche alle periferie…
C’è la partita in corso dei fondi del Pnrr che sono destinati alle periferie. Vedremo se le progettualità relative sono all’altezza di questa grande sfida”;

La maggior parte degli episodi di cronaca degli ultimi tempi vedono protagonisti giovanissimi. Cosa avete intenzione di fare per mostrargli che c’è sempre un’altra strada, quella buona?
Innanzitutto faremo approfondimenti e analisi con le scuole e le realtà aggregative che operano nelle periferie e non solo. Questi luoghi, dopo le famiglie, sono quelli dove si formano le personalità di questi giovanissimi cittadini. Come ho detto, la fase del Covid ha accentuato una serie di disagi che hanno portato all’isolamento e alla complicazione della socialità dei giovani, che hanno maggiormente risentito della situazione in quella fase”;

Ma le periferie abbandonate esistevano anche prima del Covid.
Il Covid ha accentuato alcuni divari. Poi è chiaro che nel momento in cui mancano i servizi, l’offerta aggregativa e culturale fatica ad arrivare, si respira illegalità e abbandono e alcune criticità diventano più evidenti. Formuleremo proposte concrete”.

Giovanna Sorrentino

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