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Caldo, situazione insostenibile nelle carceri: l’appello del Garante

Luca Muglia, Garante regionale della Calabria dei diritti delle persone detenute, ha scritto una missiva alle autorità competenti, elencando una serie di interventi necessari per la salute delle persone prive di libertà

Il caldo che attanaglia l’Italia sta mettendo in ginocchio l’intera popolazione. Tra le persone maggiormente colpite dall’ondata di calore ci sono i detenuti, costretti spesso in celle piccole e mal ridotte, a dividere il loro spazio con numerose persone. Un problema che in questi giorni ha portato numerosi istituti carcerari a chiedere un aiuto concreto. Soprattutto nelle strutture del sud Italia. 

Situazione insostenibile nelle carceri italiane per il caldo – Ricercaitaliana.it – Pixabay Foto

Luca Muglia, Garante regionale della Calabria dei diritti delle persone detenute,  ha inoltrato alle autorità competenti una nota avente ad oggetto l’adozione di misure urgenti in ragione dell’emergenza caldo nelle strutture carcerarie. Una richiesta dettata dall’emergenza che sta attanagliando il Paese e che soprattutto in alcune strutture rende invivibile la vita alle persone prive di libertà. La missiva è stata inoltrata ai Direttori degli istituti penitenziari, al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed ai Presidenti dei Tribunali di sorveglianza. “Si tratta”afferma il Garante regionale Luca Muglia“di interventi volti a ridurre gli effetti del caldo record in carcere e ad alleviare il pesante disagio delle persone ristrette, tenuto conto anche dell’assenza di docce nelle camere detentive di alcuni reparti e/o istituti calabresi e dei recenti lavori di ristrutturazione che hanno generato maggiore sovraffollamento”.

Costretti a vivere in celle strette, vecchie e ridotte in condizioni pessime: spesso senza la possibilità di rinfrescarsi con le docce, migliaia di detenuti affrontano il caldo con difficoltà: “Ho chiesto – continua il Garante Muglia“che venga favorita l’attuazione di misure specifiche: la sospensione delle ore d’aria dalle 13.00 alle 15.00 e il loro spostamento nel tardo pomeriggio; la rimodulazione degli orari di permanenza all’aria aperta, evitando le ore più calde e valutando lo slittamento in avanti delle ore d’aria pomeridiane; l’apertura delle porte blindate delle camere detentive nelle ore notturne per implementare la circolazione dell’aria ed ottenere maggior refrigerio; l’eliminazione di schermature e pannelli in plexiglass sulle porte di accesso delle camere detentive o sulle sbarre delle finestre esterne; il collocamento e/o il potenziamento, nei cortili di passeggio, di punti idrici a getto o di nebulizzatori; la possibilità di acquistare, tramite l’impresa di mantenimento o la lista della spesa, ventilatori a batteria di dimensioni ridotte; la possibilità di fare la doccia anche durante le ore notturne”.

Le migliorie richieste dal Garante

Tra i provvedimenti richiesti dal Garante anche “la previsione di interventi suppletivi per la carenza di acqua; la presenza di menù giornalieri che contemplino alimenti più adeguati alla stagione estiva; l’ampliamento della possibilità di utilizzare frigoriferi nei reparti detentivi; l’incremento della corrispondenza telefonica quale forma di prevenzione a fronte di situazioni di rischio legate al maggiore disagio psicologico; la disinfestazione dei luoghi e la verifica del corretto funzionamento della rete fognaria laddove siano state segnalate o ravvisate problematiche specifiche”.

In carcere la vita è diventata impossibile per il grande caldo – Ricercaitaliana.it

In conclusione, il Garante della Regione Calabria auspica che le istituzioni possano intervenire in tempi relativamente brevi, per aiutare a risolvere un problema che rischia di diventare sempre più grave con l’avanzare dell’estate.. “Mi auguro conclude il Garante regionale Luca Mugliache la sensibilità delle istituzioni preposte possa condurre in tempi rapidi all’attuazione degli interventi richiesti dal mio Ufficio. Evidenzio, in proposito, che nei giorni scorsi una iniziativa analoga è stata assunta, con risultati apprezzabili, in Emilia Romagna dal Garante regionale delle persone sottoposte a misure limitative o restrittive della libertà personale, Roberto Cavalieri, unitamente ai Garanti di Piacenza, Parma, Bologna e Rimini. Il versante della tutela dei diritti fondamentali rimane sempre aperto”. 

Paolo Colantoni

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