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Roghi in Sicilia, l’imprenditore di Coldiretti: “Servono interventi del governo”

In Sicilia ci sono molte terre lasciate incolte e abbandonate. E ci sono torrenti che per più di vent’anni non hanno subito manutenzione né ordinaria né straordinaria”.

In un’intervista a Notizie.com, Mario Faro, imprenditore del settore vivaistico e presidente nazionale della Consulta florovivaistica di Coldiretti, denuncia “l’incuria pubblica e privata” generale, che ha resto la situazione degli incendi in Sicilia “incontrollabili”.

Roghi in Sicilia, l’imprenditore di Coldiretti: “Servono interventi del governo” (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

“A questo va aggiunto anche il fatto che l’intervento delle forze competenti è arrivato con grandissimo ritardo e purtroppo in misura inefficace. Nella Sicilia orientale ieri non c’erano canadair e questo è frutto della mala gestione da parte delle istituzioni competenti”, denuncia.

“Servono aiuti tempestivi del governo”

Serve un pronto intervento” del governo “per le aziende che hanno subito danni, in modo che possano affrontare i prossimi mesi. Ci auguriamo che siano concreti e veloci, perché se arrivano tra tre anni non serviranno più a niente. Le aziende devono mettersi in sesto, riprendersi e affrontare i costi dei danni subiti. Ma soprattutto chiediamo che in futuro ci sia una gestione adeguata”. 

Quanto tempo ci vorrà per tornare alla normalità

Sarà necessario del tempo per le aziende per tornare alla situazione prima degli incendi, come dichiara Faro: ““Per alcune aziende serviranno mesi, per altre giorni. Noi abbiamo 300 collaboratori e oggi sono quasi tutti impegnati per tornare a una più veloce e possibile normalità, anche se in questi giorni è una parola abbastanza complessa da dire. Serve tempo per ripristinare anche i terreni. Dovremo estirpare le piante bruciate, lavorare i terreni, si parla di quatto o cinque mesi”. 

E i danni riguardano anche i raccolti di questa stagione: “Non è di facile stima, ma sicuramente subiremo anche i danni dei prodotti che per questa stagione non potremo vendere e che dovranno essere ricoltivati per un altro anno. Per la nostra azienda questo danno è di centinaia di migliaia di euro”. 

Giovanna Sorrentino

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