Ci sono abitudini che proteggono dalla demenza e fattori che ne aumentano il rischio di insorgenza. Il futuro si può direzionare?
Seguire uno stile di vita sano non esclude totalmente il pericolo di insorgenza di malattie ma di sicuro ne riduce il rischio. Allo stesso modo adottare comportamenti che proteggono dalla demenza non significa esserne immuni ma ridurre il rischio o ritardarne l’insorgenza.
Tra le malattie che fanno più paura c’è sicuramente la demenza senile. Causa un deterioramento totale, progressivo legato ad alterazioni organiche del cervello, delle attività psichiche e del comportamento. Cedono le funzioni intellettive, affettive e volitive e non c’è modo di fermare l’andamento della patologia che è cronico e irreversibile. Non ci sono cure alla perdita di memoria, al disorientamento spazio-temporale e al deficit cognitivo.
Si perde piano piano un pezzo di sé alla volta e si diventa dipendenti da altre persone. Alzheimer e morbo di Parkinson sono le due forme di demenza senile più diffuse. Le aspettative di vita dal momento dell’insorgenza sono diverse in base alla forma delle malattia ma generalmente vanno dai 6 ai 10 anni. Risulta fondamentale, dunque, capire come ritardare il più possibile l’insorgenza della patologia e ridurne il rischio al minimo.
Una prima buona abitudini è svolgere regolarmente attività fisica. Va bene anche la camminata veloce, non bisogna per forza chiudersi in palestra. L’importante è muoversi perché così viene migliorata la circolazione cerebrale e stimolata la neuroplasticità ossia la capacità del cervello di creare nuove connessioni. Diversi studi hanno associato a 150 minuti a settimana di attività fisica una riduzione del rischio di sviluppare la demenza senile.
Fondamentale, poi, seguire una dieta varia ed equilibrata. Perfetta la dieta mediterranea con frutta, verdura, legumi, pesce. Da evitare alimenti processati, zuccheri raffinati, grassi saturi. Anche l’igiene orare ha un ruolo importante. La salute della bocca, infatti. è legata a quella del cervello tramite meccanismi infiammatori. I denti vanno spazzolati almeno due volte al giorno e bisogna prevenire carie e gengiviti. Recenti studi hanno legato l’igiene orale anche alla salute del cuore oltre che a quella del cervello.
Inutile dire come si debba limitare il consumo di alcol che danneggia direttamente il cervello (stesso discorso per lo scrolling sul cellulare). La mente, poi, va stimolata ogni giorno leggendo, suonando uno strumento, imparando una nuova lingua, facendo cruciverba. Servono attività che rinforzano le connessioni neurali e creano una riserva cognitiva che contrasta la demenza.
Bisogna, poi, curare il sonno visto che quando si dorme vengono attivati dal cervello sistemi di pulizia degli accumuli tossici, coltivare relazioni sociali sane per migliorare il benessere mentale. proteggere l’udito perché se si deteriora si chiederà più sforzo al cervello sottraendo risorse cognitive e, infine, controllare i fattori di rischio cardiovascolare – pressione alta, diabete, obesità, fumo. Proteggere il cuore equivale a proteggere il cervello.
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