Arriva lo stop alla tregua fiscale, nuovi rischi dopo le ultime lettere dall’Agenzia delle Entrate, cosa fare.
La notizia dello stop alla tregua fiscale mette non poco in agitazione i contribuenti, anche perché non sanno cosa devono fare, soprattutto quali sono i rischi che corrono. Pagare con gli interessi e perdere possibili quote di risparmio, o rischiare di non accedere più ad agevolazioni di varia tipologia? Ecco cosa succede e come comportarsi.

Le prime lettere dall’Agenzia delle Entrate mettono in agitazione molti cittadini, ma sono tutti in difficoltà a prescindere? Secondo quanto definito, a rischiare sono i contribuenti che hanno delle anomalie o delle irregolarità importanti a partire dai loro dati fiscali. Ciò è riscontrabile mediante i controlli degli ISA, cioè gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale.
Si tratta di soggetti che possono avere un punteggio ISA inferiore alla soglia di affidabilità per il proprio settore, ma anche incoerenze tra i dati dichiarati e quelli ottenuti dall’ADE mediante altre fonti. S’intendono le fatturazioni elettroniche o anche le certificazioni. Per ultimi, ma non meno importanti, si considerano anche errori o omissioni nella compilazione del modello ISA.
Comunicazioni e controlli, perché lo stop alla tregua fiscale
Come far fronte alle comunicazioni e ai controlli? La trasparenza è la prima condizione da soddisfare, chi vuole farsi beffe del sistema paga, chi sbaglia inconsapevolmente, deve rimediare. Lo stop alla tregua fiscale mette in crisi non poco, e di conseguenza sono tanti a voler trovare il metodo giusto per farvi fronte, senza rischiare di perdere ogni agevolazione, o peggio grosse somme di risparmio in denaro.

Chi è destinatario di comunicazioni di controllo urgenti da parte dell’Agenzia delle Entrate, come quelle relative a pericolo per la riscossione, procedimenti penali, o ancora procedure concorsuali, potrebbe essere attivato anche durante il periodo di sospensione estiva. Cioè proprio durante la tregua tanto osannata. Ma in sostanza, la domanda da porre è lecita: chi rischia di più e chi meno?
In realtà, ad essere in una condizione di maggior difficoltà, è chi ha una posizione fiscale di tipo irregolare, oppure presenta delle incongruenze tali che sono assolutamente da correggere nell’immediato. Quindi, non tutti i cittadini a prescindere. Questo è fondamentale per evitare di subire sanzioni e pagamenti con delle maggiorazioni. Nessuno vuole pagare di più e con gli interessi, per cui per fare fronte allo stop della tregua fiscale, chi riceverà le lettere deve mettersi in regola.
Significa ripristinare, sistemando la propria posizione entro i termini preisti. In conclusione, non si parla solo della fine delle ferie, ma anche la pace estiva è finita. Appunto, dal 5 settembre ritornano le comunicazioni e i controlli normali con tempistiche strette per rispondere e poi regolarizzare la propria condizione.