Possibile immaginare un Festival di Sanremo senza… Sanremo? No, almeno fino a pochi mesi fa. Quando, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato l’annuncio sulla possibilità di spostare il Festival canoro altrove, portandolo via dall’Ariston e dalla Liguria. Il tutto era arrivato come presa di posizione da parte della Rai dopo che il comune di Sanremo aveva di fatto messo in opera una sentenza del Tar Liguria che aveva dichiarato illegittimo l’affidamento diretto del Festival alla stessa Rai, chiedendo invece la pubblicazione di un bando per rispettare i principi di concorrenza.
I mesi che hanno seguito la decisione sono stati ricchi di polemiche e di prese di posizione da entrambi i lati delle barricate. Da un lato chi riteneva impossible un Festival senza la Rai, ma possibilissimo uno senza Sanremo. Dall’altro chi, invece, aveva una visione diametralmente opposta. Un problema non da poco per Carlo Conti, che da direttore artistico della kermesse ha dovuto intanto mettere in piedi la macchina organizzativa, cercando di trovare anche la data migliore visto lo svolgimento a febbraio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Da qui l’orientamento a spostare il Festival al periodo tra il 24 e il 28 febbraio, subito dopo la rassegna a cinque cerchi, e l’urgenza di chiudere al più presto i discorsi sulla location.
Detto, fatto. Non è stato semplice, ma dopo un lunghissimo tira e molla sembra essere arrivata la parola fine sull’incertezza che ha avvolto il futuro del Festival. Ad annunciarlo è stata la stessa Rai, dopo un lungo confronto tenutosi a Palazzo Bellevue, sede del Comune di Sanremo. Il Festival della canzone italiana si svolgerà ancora a Sanremo per il 2026 e per i due anni a seguire. Tutto sereno quindi fino al 2028, con possibilità di prorogare il tutto per un altro biennio. Il Comune di Sanremo riceverà inoltre un corrispettivo minimo di 6,5 milioni di euro, ma anche l’1% sugli introiti pubblicitari che vengono generati dalla kermesse. Per l’ufficialità definitiva bisogna attendere gli ultimi passaggi burocratici: il Consiglio di Amministrazione Rai deve dare l’approvazione, così come la Giunta Comunale. Solo a quel punto si potrà definire davvero chiuso questo capitolo.
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