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Scienza e tecnologia

Segnali di vita su Marte? La Nasa alimenta il mistero

Un team internazionale di scienziati ha individuato su Marte rocce dall’aspetto insolito che potrebbero rappresentare le prove più convincenti finora di una possibile vita microbica passata sul Pianeta Rosso. Lo studio della NASA, condotto insieme al geologo Michael Tice della Texas A&M University, ha messo in evidenza tracce chimiche che potrebbero essere ricondotte ad antichi microbi marziani.

Immagine dal rover Perseverance su Marte

Le “macchie di leopardo” e i “semi di papavero”

Queste formazioni, soprannominate “leopard spots” (macchie di leopardo) e “poppy seeds” (semi di papavero), sono state osservate nel 2024 dal Rover Perseverance della Nasa. Risalgono a circa 3,5 miliardi di anni fa e mostrano strutture chimiche che potrebbero suggerire tracce di attività biologica. Queste strutture vengono classificate come possibili biofirme, rappresentano indizi chimici che accendono la speranza, ma da soli non bastano e saranno necessarie ulteriori verifiche.
Utilizzando degli strumenti avanzati, Perseverance ha rilevato molecole organiche e minerali che, sulla Terra, si formano spesso grazie a processi biologici. Secondo Tice, non conta solo la presenza di queste molecole, ma anche il modo in cui sono disposte: sulla Terra, strutture di questo tipo compaiono quando i microbi consumano materia organica e utilizzano ruggine e solfato nei loro processi vitali. La domanda, quindi, viene spontanea: poteva accadere lo stesso anche su Marte?

Acting NASA Administrator Sean Duffy

Una scoperta rivoluzionaria, ma la NASA resta cauta

L’unico modo per avere una conferma definitiva sarebbe portare questi campioni sulla Terra e analizzarli nei laboratori. Per il momento, alla Nasa dichiarano che non esistono spiegazioni convincenti sull’origine di queste rocce.
Durante la conferenza stampa, l’amministratore Sean Duffy ha definito la scoperta “la più vicina mai ottenuta all’identificazione di una possibile firma biologica su Marte”, sottolineando che rappresenta un passo rivoluzionario nella comprensione del Pianeta Rosso. Ha inoltre assicurato che la Nasa continuerà a condurre ricerche scientifiche di alto livello, ma non si è sbilanciato più di tanto sui possibili risultati. Per ora, tanti indizi, ma nessuna certezza definitiva.

Carlo Bartolomei

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