Caso Raoul Bova, svolta clamorosa: “Hanno indagato anche lui!”

Svolta clamorosa nel caso Raoul Bova. Nelle ultime settimane la questione legata agli audio, diffusi senza consenso, dell’attore romano ha attirato su di se le luci dell’attenzione pubblica, con il classe ’91 che è stato recentemente ascoltato nella Procura di Roma in qualità di parte offesa. La novità riguardo una nuova iscrizione nel registro degli indagati: il pr Federico Monzino. Nel procedimento si ipotizza infatti il reato di tentata estorsione. Su mandato dei pm già nelle scorse settimane il cellulare di Monzino era stato sequestrato dagli investigatori.

I fatti

La vicenda era iniziata quando, sul telefono dell’attore, era arrivato un messaggio da mittente sconosciuto, in cui un lo stesso lo aveva avvisato che gli audio potessero essere diffusi per danneggiarlo. Il riferimento è ovviamente alle conversazioni private che Bova ha avuto con Martina Ceretti, modella e influencer, con la quale avrebbe avuto una relazione extraconiugale. Audio che poi vengono realmente resi pubblici da Fabrizio Corona, nel suo podcast Falsissimo. Bova ha ribadito le ragioni della sua denuncia, come spiegato dal suo legale Davide Leggi: “Nel corso dell’atto istruttorio il mio assistito ha ribadito le ragioni della sua denuncia evidenziando la pressione ricattatoria dei messaggi ricevuti nelle scorse settimane”.

Le difficoltà di Bova

“Sto attraversando un momento difficile, non lo nego – ha dichiarato l’attore nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma Freeze, Chi sta fermo vince! – ma posso dire che stanno succedendo tante cose bellissime e me le godo fino in fondo” ha poi aggiunto nel Centro di Produzione Rai di Napoli. L’attore romano ha poi sottolineato come la priorità in questo momento sia proteggere, da quanto accaduto, le sue due figlie: “Il mio non parlare non è perché mi devo nascondere dietro a un dito; è semplicemente perché in questo momento la priorità sono le mie due figlie (Luna e Alma, ndr.). Lui (Corona, ndr.) ha deciso di parlare, io preferisco non farlo. La verità la conosco molto bene, ma la sa anche Raoul. Poi lui è libero di dire quello che vuole, è libero di farlo”.