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Scienza e tecnologia

Che suono fanno i buchi neri? Stephen Hawking aveva ragione

Per cinquant’anni il teorema di Stephen Hawking sull’area dei buchi neri è rimasto solo teoria: secondo la sua intuizione, l’area dell’orizzonte degli eventi non può mai diminuire, analogamente al secondo principio della termodinamica. Nessuno poteva verificarlo direttamente, perché osservare questi oggetti è estremamente difficile. Oggi, grazie alle onde gravitazionali, uno studio recente ha finalmente permesso di misurare queste proprietà e confermare per la prima volta le previsioni di Hawking.

Stephen Hawking

Onde gravitazionali: l’universo che possiamo ‘ascoltare’

Le onde gravitazionali sono delle deformazioni dello spazio-tempo generate dalla fusione di due buchi neri , e proprio attraverso di esse gli scienziati possono raccogliere informazioni uniche su questi oggetti misteriosi. Nel 2015, il gruppo guidato da Maximiliano Isi del MIT ha analizzato i segnali della fusione GW150914, registrati dagli interferometri LIGO e Virgo. Queste vibrazioni, trasformate in frequenze percepibili, permettono di ottenere informazioni su massa, rotazione e dimensione degli orizzonti degli eventi, come se l’universo “suonasse” la sua musica cosmica.

Studio recente conferma Hawking

Analizzando i dati con nuovi modelli matematici, i ricercatori hanno recentemente scoperto che l’area complessiva dei due buchi neri prima della fusione era di circa 235.000 km², mentre il super buco nero risultante raggiungeva 367.000 km², con un aumento di oltre il 50%. Questo conferma il teorema di Hawking: l’area degli orizzonti degli eventi cresce sempre, proprio come l’entropia nell’universo.
Gli esperti ricordano che il margine di certezza è del 95%, quindi serve cautela, e resta aperta la sfida di verificare altre intuizioni di Hawking, come la possibile evaporazione dei buchi neri attraverso la radiazione di Hawking.
Le onde gravitazionali si confermano così uno strumento prezioso per esplorare l’universo, aprendo nuove prospettive nella comprensione dei buchi neri e delle leggi fondamentali della fisica.

Carlo Bartolomei

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