Ddl contro la violenza sulle donne, Petrucci (FdI): “Oltre alle leggi, sensibilizzare i cittadini”

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge contro la violenza sulle donne. 

Introduce una stretta alla normativa già esistente. Prevede l’applicazione del braccialetto elettronico automatica, una distanza minima di 500 metri in caso di divieto di avvicinamento alla vittima, 30 giorni di tempo sia per le richieste di misure cautelari sia per la loro applicazione, magistrati specializzati in materia e processi più veloci.

Ne abbiamo parlato con Simona Petrucci, senatrice di Fratelli d’Italia. “Il contrasto alla violenza sulle donne è uno dei temi principali di questo governo. Questo ddl era in lavorazione già prima dei femminicidi di Giulia Tramontano e Pier Paola Romano, avvenuti negli ultimi giorni – spiega – È solo un caso quindi, che sia stato approvato proprio in questo momento. Però sono felice che sul tema sensibilizzata in maniera importante tutta la platea dei parlamentari”;

Quali sono i punti più importanti del decreto?
Questo decreto si inserisce nella normativa già esistente in materia di violenza sulle donne. In questo momento si vuole dare maggiore incisività alle azioni di prevenzione e difesa. Uno degli obiettivi principali è riuscire a capire nel più breve tempo le situazioni di potenziale rischio. Inoltre, viene ampliata e potenziata le fattispecie di reato in cui applicare gli ammonimenti e le sorveglianze speciali”;

Come?
L’ammonimento viene esteso ai cosiddetti reati spia, cioè quelli che avvengono nella sfera familiare e affettiva, ad esempio minacce e atti persecutori. E finalmente sarà introdotta la sorveglianza speciale anche per il revenge porn”, aggiunge Petrucci.

Processi in via prioritaria

L’altro obiettivo è ampliare il panorama dei reati per i quali è possibile attivare i processi in via prioritaria, come la costrizione al matrimonio o la violazione del divieto di avvicinamento. Si mettono al centro dell’attenzione le lesioni fisiche che vengono fatte alle donne deturpando corpo e viso, ad esempio con l’acido”.

L’arresto in flagranza differita

C’è poi l’arresto in flagranza differita. Fino ad oggi, chi eseguiva la violenza e non veniva colto sul fatto non poteva essere arrestato, ora invece può finire in manette nell’arco delle 48 ore”;

Il braccialetto elettronico

Sono stati ampliati poi, i casi in cui si può ricorrere al braccialetto elettronico per permettere un tracciamento. Con questo ddl c’è una stretta normativa sul principio della consideratio zero”, spiega la senatrice Petrucci.

Il ddl affronta anche il tema della formazione dei magistrati sul tema della violenza contro le donne.
Si ricollega a tutto: dove non c’è formazione e conoscenza, gli iter burocratici si allungano. Da qui l’importanza di entrare nel merito della formazione specifica dei giudici”;

In che modo questo ddl si collega al Codice Rosso?
Come ho detto si dà una stretta a una legislazione già esistente. Fino ad oggi si è sempre cercato di individuare quali fossero azioni e punizioni da dare a chi commetteva un reato. Con questo ddl si amplia il numero dei reati e si traccia in modo dettagliato. Nella parte finale si spiega chi dovrà decidere come punire l’uomo che ha commesso il reato in maniera esemplare, non più cercando attenuanti”;

Ma le leggi basteranno per contrastare il fenomeno della violenza di genere?
Il governo ha messo in atto misure e strumenti da adottare per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Poi però i cittadini vanno sensibilizzati fin dalla tenera età. La sensibilizzazione si deve muovere su due direzioni. La prima è quella sulle donne: dobbiamo continuare ad aiutare a trovare il coraggio di denunciare. C’è stata una lieve diminuzione del numero delle donne che si sono rivolte al 1522. Però questo non deve farci abbassare la guardia, perché non significa che sono diminuiti i reati. Al contrario, c’è stata una fase di allentamento di sensibilizzazione e comunicazione che potrebbe aver fatto sentire le donne poco tutelate. Quindi dobbiamo continuare ad aiutarle a denunciare. La seconda invece, è coinvolgere tutti i cittadini, in particolare gli uomini. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ad esempio, aveva proposto di coinvolgere gli uomini in manifestazioni, indipendentemente dal colore politico”.

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