Kata, madre e padre tentano il suicidio: si indaga sul sequestro di persona

La piccola Kata è scomparsa da sabato 10 maggio e da allora non si hanno più notizie di lei. I genitori sono disperati. 

La madre ingerisce candeggina

La madre sta vivendo giorni di apprensione, al punto di aver tentato il suicidio ingerendo una piccola quantità di candeggina. Mentre le ricerche vanno avanti, lei ha trascorso la notte in ospedale, dov’è stata trasportata ieri pomeriggio.

Il padre tenta il suicidio in carcere

Kata, madre e padre tentano il suicidio: si indaga sul sequestro di persona
Kata, madre e padre tentano il suicidio: si indaga sul sequestro di persona (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

 

Lo stesso vale per il padre, che è detenuto nel carcere di Sollicciano per reati contro il patrimonio. Dopo aver saputo della scomparsa di Kata, ha tentato il suicidio ingerendo detersivo. È stato trasportato in ospedale, dove gli è stata fatta una lavanda gastrica.

Le ricerche della piccola Kata

Sulla scomparsa della bimba di cinque anni sono stati impiegati cani molecolari, droni e termocamere che rilevano a distanza la temperatura umana. Le forze dell’ordine stanno lavorando incessantemente insieme con 225 volontari che si sono alternati tra Porta al Prato dove s’è la stazione Leopolda e Peretola, tra l’Arno e il quartiere San Jacopino.

Al centro c’è l’ex hotel Astor, lo stabile occupato dove Kata vive con la mamma e il fratello. Non c’è traccia della bimba nemmeno nell’edificio ex Inpdap, una volta occupato, situato a poche centinaia di metri dall’hotel Astor.

L’ombra del racket dietro all’ipotesi del rapimento

Proprio il fatto che non ci siano tracce della bambina, sta spingendo gli investigatori a valutare la pista del rapimento a scopo di estorsione nell’ambito del racket degli affitti abusivi. Ad avvalorare questa tesi, il fatto che nessuno abbia visto la bambina uscire per giocare, quindi si pensa che possa essere stata portata via. Nelle indagini è stata coinvolta la Direzione distrettuale antimafia.

Lo zio di Kata, Abel, ha spiegato che stava tenendo d’occhio la nipote dalla finestra, fino a che non l’ha più vista in cortile: “È stato un attimo ed è sparita”, ha raccontato.

Numerose sono le segnalazioni e le piste infondate che arrivano ai carabinieri, incluso un messaggio arrivato al cellulare della mamma, in cui le viene detto “ho io tua figlia”. Secondo gli investigatori è stato inviato da un mitomane.

Nelle simulazioni di quanto potrebbe essere accaduto, c’è l’ipotesi che Kata sia uscita da cancelletto da cui passano gli occupanti. Oppure, la piccola potrebbe aver scavalcato un altro cancello rugginoso che collega il condominio e l’albergo. Questa seconda ipotesi però, è scartata dal fatto che un bambino non potrebbe scavalcarlo senza un aiuto.

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