“E’ il ragno più letale al mondo”: la terribile scoperta che spaventa tutti

La scoperta è stata effettuata in Australia ed aggiunge un tassello nel mondo dell’aracnologia che ha sorpreso scienziati di tutto il mondo.

È giunta a seguito di uno studio approfondito effettuato da ricercatori australiani delle università James Cook e Monash: è una nuova scoperta che ha stupito studiosi e scienziati specializzati in aracnologia di tutto il mondo ed è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica statunitense Plos One edita dalla Public Library of Science.

ragno più velenoso
Scoperto il ragno più velenoso al mondo – ricercaitaliana.it

LO studio si è concentrato su un totale di quattro specie di ragno, ognuna di esse nota per produrre una caratteristica tela conformata volumetricamente ad imbuto. Si tratta delle specie Hadronyche valida, Hadronyche infensa, Hadronyche cerberea e Atrax robustus e sono considerate le più letali al mondo. 

Questi aracnidi sono originari dell’Australia dove, nel 1981, è stato prodotto un antidoto che, se somministrato tempestivamente alle vittime che hanno subito il loro morso, può salvare dall’elevato pericolo di morte. Il loro veleno, infatti, è altamente tossico per l’organismo umano ed è proprio su di esso che si sono concentrati i nuovi studi degli scienziati e dei ricercatori. 

La scoperta riguardo alla produzione del veleno del ragno dalla tela a imbuto

Effettuando numerosi test sotto stress, i ricercatori sono giunti ad una conclusione che ha lasciato gli esperti del settore davvero di sorpresa: una delle quattro specie dei ragni dalla tela a imbuto, la Hadronyche valida, ha dimostrato di produrre veleno differente a seconda del tipo di umore determinato dal contesto in cui vive e dagli stimoli che da esso riceve. 

ragno più velenoso al mondo
Giunge dall’Australia un’interessante nuova scoperta sul veleno – RicercaItaliana.it

Ricreando un ambiente di tipo predatorio, infatti, i ricercatori hanno stimolato i ragni a reazioni difensive. Successivamente hanno interrotto le minacce, dunque li hanno organizzati in coppie per osservarne l’interazione ed infine li hanno introdotti all’interno di un nuovo ambiente, a loro inedito e sconosciuto. Tutto ciò è servito per “mappare il loro comportamento e misurare la loro frequenza cardiaca”, come testimoniato dalla dottoressa Hernández Duran. “Abbiamo quindi raccolto il loro veleno” – ha proseguito la dottoressa – “e lo abbiamo analizzato con uno spettrometro di massa”.

Ed ecco il risultato: l’Hadronyche valida modifica il proprio veleno in base alle condizioni ambientali in cui vive. “L’espressione di alcuni componenti del veleno era associata alla frequenza cardiaca ed all’atteggiamento difensivo. Le altre specie non lo hanno dimostrato”, ha concluso la dottoressa Duran. Il team di ricercatori attualmente è impegnato a proseguire gli studi ed a comprendere la quantità e la tipologia di applicazioni che possono conseguire dalla nuova scoperta.

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