L’addio a Silvio Berlusconi: le toccanti parole dell’Arcivescovo di Milano

Foto dell'autore

By Paolo Colantoni

News

Nella sua omelia, monsignor Delpini, ha ricordato Silvio Berlusconi come imprenditore, uomo d’affari, manager, politico, ma soprattutto come un uomo

Bandiere del Milan che sventolano fuori il sagrato del Duomo. Cori, striscioni e tanta commozione per l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi. Davanti alla moglie Marta Fascella (in lacrime) e ai cinque figli (Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi) in prima fila, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha celebrato un omelia lunga e piena di ricordi e parole significative, che hanno racchiuso la vita di Silvio Berlusconi: raccontando l’imprenditore, il politico, il presidente calcistico, ma soprattutto l’uomo.

Monsignor Delpini, arcivescovo di Milano, nell’omelia su Berlusconi – Ricercaitaliana.it- Ansa Foto

“L’uomo è un desiderio di vita, di amore e di felicità”, ha esordito monsignor Mario Delpini. Proprio sul desiderio di vita “che trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento” l’Arcivescovo di Milano si è concentrato all’inizio dell’omelia. “Vivere. Vivere e amare la vita. Vivere e desiderare una vita piena. Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che ci sia sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita”, ha detto Delpini.

“Vivere è non lasciarsi abbattere dalle sconfitte”

“Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora”. Parole che hanno commosso i presenti: la moglie e i figli in prima fila, l’ex moglie Veronica Lario in seconda fila, vicino a Maria De Filippi e a Silvia Toffanin. Nelle file posteriori presenti anche gli ultimi presidenti del Consiglio (Draghi, Gentiloni, Renzi) e Giorgia Meloni.  “Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita. Vivere e resistere e non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita”, questo “si può dire di un uomo”, ha ribadito monsignor Delpini.

I figli di Berlusconi e la moglie Marta Fascina arrivano al Duomo per l’ultimo saluto al leader di Forza Italia – Ricercaitaliana.it- Ansa Foto

La cerimonia ha vissuto momenti molto toccanti: “Vivere e desiderare una vita che non finisce e avere coraggio e avere fiducia e credere che ci sia sempre una via d’uscita anche dalla valle più oscura. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti – ha aggiunto – . Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora”. In chiusura l’Arcivescovo di Milano si è concentrato sulla figura del leader di Forza Italia: “Quando un uomo è un uomo d’affari, allora cerca di fare affari. Ha quindi clienti e concorrenti. Ha momenti di successo e momenti di insuccesso. Si arrischia in imprese spericolate. Guarda ai numeri a non ai criteri. Deve fare affari. Non può fidarsi troppo degli altri e sa che gli altri non si fidano troppo di lui. È un uomo d’affari e deve fare affari”, ha spiegato Delpini. E ancora “Quando un uomo è un uomo politico, allora cerca di vincere. Ha sostenitori e oppositori. C’è chi lo esalta e chi non può sopportarlo. Un uomo politico nei nostri tempi è sempre un uomo di parte. Quando un uomo è un personaggio, allora è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”.

“Silvio Berlusconi, un uomo che incontra Dio”

“Silvio Berlusconi è stato certo un uomo politico, è stato certo un uomo d’affari, è stato certo un personaggio alla ribalta della notorietà. ma in questo momento di congedo e di preghiera, che cosa possiamo dire di Silvio Berlusconi? È stato un uomo: un desiderio di vita, un desiderio di amore, un desiderio di gioia. E ora celebriamo il mistero del compimento. Ecco che cosa posso dire di Silvio Berlusconi. È un uomo e ora incontra Dio”.

 

Gestione cookie