Anziani maltrattati in Italia: il dato è preoccupante

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By Paolo Colantoni

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In occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi, sono stati pubblicati i dati relativi ai maltrattamenti degli anziani. L’Italia è maglia nera

“Una famiglia che ha presso di sé un anziano ha presso di sé il più bello degli ornamenti e il più prezioso dei tesori”. Molto probabilmente i vecchi saggi cinesi che coniarono questo proverbio impallidirebbero di fronte agli ultimi sconcertanti dati, che testimoniano una mancanza di rispetto e un incredibile caduta dei valori nella nostra cultura popolare. Gli anziani risultano infatti sempre più spesso abbandonati, dimenticati e (nella peggiore delle ipotesi) maltrattati.

Gli anziani subiscono troppe volte dei maltrattamenti – Ricercaitaliana.it – Pixabay Foto

In occasione della Giornata Mondiale contro gli abusi, la Società italiana di Gerontologia e Geriatria, traccia un bilancio terribile del rapporto tra gli anziani e i più giovani. Secondo i dati raccolti e diffusi il numero degli anziani che ha subito angherie, soprusi, maltrattamenti fisici e psicologici è cresciuto in modo inequivocabile. Numeri che preoccupano e che portano a riflessioni.

Oltre il 10% degli anziani avrebbe infatti subito violenze e maltrattamenti. La stima aumenta addirittura al 34%. quando gli abusi sono riferibili alle persone che, teoricamente, dovrebbero assisterli: e raggiungono circa il 60% nelle case di riposo e nelle Rsa. Un dato imbarazzante, che fotografa una situazione critica. La Sigg ha quinbdi promosso una campagna di sensibilizzazione sull’importanza della gentilezza per prevenire gli abusi sugli anziani. L’iniziativa è destinata a tutti i cittadini e agli operatori sanitari, con la speranza di cambiare uno scenario che fa dell’Italia uno dei Paesi con il minor rispetto delle persone anziane. Con l’occasione saranno anche presentati due studi nazionali all’interno delle Rsa  per valutare il lavoro del personale, scovare eventuali comportamenti  inadeguati verso gli anziani ed evidenziare le situazioni di maltrattamento.

Sono oltre sette milioni le persone che in Italia prestano assistenza agli anziani e “per  il 30% si tratta di famigliari con impegno gravoso che pesa come un vero e proprio secondo lavoro“, ha dichiarato il presidente della Società italiana di Gerontologia e Geriatria Andrea Ungar. Il lavoro diventa sempre più complicato e gravoso,  con oltre 14 ore settimanali dedicate alla cura dei propri cari. “Chi ne ha la disponibilità economica ricorre al privato con una spesa che in maggior parte grava direttamente sulle famiglie con una media annua di più di 10mila euro per oltre il 20% dei nuclei familiari”.  Ma come si possono evitare maltrattamenti ed angherie (che il più delle volte vengono realizzate dagli stessi parenti)?

La gentilezza come forma di intervento

Secondo gli esperti è sufficiente mostrare gentilezza per migliorare le condizioni di salute degli anziani – Ricercaitaliana.it- Pixabay Foto

“Il semplice atto di essere gentili con le persone anziane deve essere considerato parte del servizio di cura – sottolinea Ungar -. Recenti studi dell’Università di Stanford hanno evidenziato come mostrare gentilezza ispiri gentilezza e aiuti a diffonderla per combattere i conflitti e prevenire gli abusi. La neuroscienza – precisa ancora il presidente della Sigg – indica che vedere qualcuno mostrare emozioni positive attiva automaticamente le stesse aree del cervello. Essere gentile con una persona anziana significa avere un atteggiamento di rispetto, accoglienza e disponibilità. Una persona fragile incapace di badare a se’ stessa a causa di una malattia o una disabilita’ fisica, ha bisogno innanzitutto di essere ascoltata attentamente e non interrotta. È importante anche mantenere un contatto fisico e visivo con la persona anziana e condividere momenti di relax”.

Stress e difficoltà di relazione

Sembra una frase fatta, ma essere gentili con le persone anziane e farle vivere in un ambiente sano e già un grande passo avanti e comporta anche riscontri scientifici. “Si attiva infatti l’ormone della felicità, l’ossitocina, che allontana lo stress”. Un anziano sereno, che vive in un ambiente positivo riesce a proteggere la memoria e le funzioni intellettive molto più a lungo rispetto a chi è costretto a subire angherie, con una forte diminuzione della pressione sanguigna e del cortisolo“.

L’assistenza di un anziano, specie con deterioramento cognitivo, impegna il familiare sia sul piano pratico e organizzativo che su quello emotivo, portando spesso a un cortocircuito relazionale che si ripercuote sulla vita dell’anziano con comportamenti abusivi del caregiver che percepisce l’onere assistenziale come un impegno schiacciante e complesso e che determina spesso atteggiamenti disfunzionali – dichiara Anna Castaldo, membro del comitato scientifico SIGG e coordinatrice del gruppo di studio sulla prevenzione del maltrattamento agli anziani –. Ed è proprio lo stress derivante dal carico assistenziale a causare una riduzione della qualità delle cure e, nel peggiore dei casi, situazioni di abuso che esplodono soprattutto nel difficile periodo estivo.”

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