Esami di Maturità 2023 al via: tutto quello che c’è da sapere

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By Angelo Bianco

Curiosità

Tutto pronto per gli esami di Maturità 2023, che sanciranno il ritorno definitivo alla normalità post pandemia. 

Cominceranno il 21 giugno. La prima e la seconda prova avranno tracce ministeriali, la terza prova dipenderà dagli istituti scolastici, il colloquio orale sarà classico e ci sarà la commissione mista.

Come verrà calcolato il punteggio

Esami di Maturità 2023 al via: tutto quello che c'è da sapere
Esami di Maturità 2023 al via: tutto quello che c’è da sapere (Pexels.com) – ricercaitaliana.it

Nel calcolo del punteggio tornerà ad avere un peso maggiore l’esito delle prove d’esame piuttosto che il credito scolastico. Il voto finale sarà assegnato da una commissione d’esame composta per metà da commissari esterni, mentre negli ultimi tre anni gli studenti si sono confrontati solo con i propri professori, ad eccezione del presidente, che è sempre rimasto esterno.

Come da prassi, le tracce del Ministero dell’Istruzione e del Merito, saranno pubbliche solo la mattina della prima e della seconda prova. Le commissioni d’esame potranno visionarle attraverso la divulgazione delle password da parte del Mim.

Il punteggio sarà stabilito sulla base del dl 62/17 entrato in vigore con la Maturità 2019. Sarà assegnato in base al rendimento scolastico durante il triennio, tornerà a valere 40 punti, rispetto ai 50 del 2022 e ai 60 del 2020 e 2021, quando c’era l’emergenza sanitaria.

Altri 60 punti saranno conseguibili durante le fasi dell’esame di maturità. 20 punti per la prima prova, 20 per la seconda e 20 per la prova orale. Il punteggio finale massimo sarà 100 punti.

La commissione potrà assegnare 5 punti bonus ai candidati che hanno svolto le prove migliori, a condizione che abbiano ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti su 40 e un risultato nelle prove d’esame pari a 50 punti su 60.

Commissari e presidente della commissione saranno responsabili della valutazione delle prove di ogni candidato. La commissione sarà composta da tre docenti interni e tre docenti esterni e il presidente della commissione sarà esterno.

Esami di Maturità 2023: la prima prova

La prima prova, quella di italiano, si terrà mercoledì 21 giugno a partire dalle 8:30. Le tracce saranno di tre tipologie: due di analisi del testo, tre di testo argomentativo e due tracce di attualità.

La seconda e la terza prova

Il 22 giugno invece, sarà il giorno della seconda prova, specifica per ogni indirizzo di studio. Rispetto al recente passato sarà decisa dal Ministero. Al liceo classico ci sarà la prova di latino, allo scientifico quella di matematica, al tecnico commerciale ci sarà economia aziendale eccetera.

Il colloquio

La prova più temuta è senz’altro il colloquio orale, che si terrà alcuni giorni dopo le prove scritte. Nei giorni tra la terza prova e il colloquio orale, i commissari correggeranno le prove scritte e pubblicheranno i risultati parziali. Il calendario degli esami sarà deciso dalle singole commissioni nella riunione plenaria del 19 giugno, durante la quale verrà anche sorteggiata la classe e la lettera alfabetica del cognome dei candidati che inizieranno i colloqui orali.

Il calendario prevederà un massimo di 5 candidati in un giorno. Gli orali potrebbero cominciare già il 26 giugno, il lunedì successivo alle prove scritte.

La normativa sull’esame, prevede una serie di fasi per i colloqui. La prima è la trattazione di un percorso pluridisciplinare a martire dai materiali selezionati dalla commissione. Verrà dedicato uno spazio anche alla presentazione dell’esperienza PCTO e alla verifica delle competenze di educazione civica.

Cosa succede se non puoi sostenere gli esami

Se i candidati saranno impossibilitati a svolgere le prove, potranno sostenerli nella sessione suppletiva a partire dal 5 luglio. Se anche in quell’occasione non potranno, i candidati potranno sostenere una o più prove d’esame in una sessione straordinaria. Per poterlo fare, dovranno presentare una domanda al presidente entro il giorno successivo all’assenza. La commissione e l’ufficio scolastico regionale competente prenderanno una decisione in merito alle richieste.

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