La riforma Nordio ai raggi x: “Liberale e garantista, va nella giusta direzione”

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By Paolo Colantoni

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Claudia Diaconale, dell’Associazione Gruppo Idee: “Anche i sindaci del Partito Democratico hanno plaudito la riforma. E risponde alle richieste del Garante”

Prima le parole del Garante dei detenuti, che in Parlamento ha chiarito i numeri degli ultimi 365 giorni, evidenziando i noti problemi legati al sovraffollamento, al ritardo nei processi e all’elevato numero di persone che risultano detenute in attesa di un giudizio. Poi la Riforma della Giustizia, che ha ricevuto applausi (dal centrodestra e da numerosi sindaci del Partito Democratico) e critiche. “Una riforma che sembra andare verso la giusta direzione, ora bisognerà vedere come verrà recepita e in che modo si trasformerà nella società”, ha dichiarato in esclusiva a Ricercaitaliana.it Claudia Diaconale, dell’Associazione Gruppo Idee, che da anni si batte per una miglior tutela dei detenuti, per commentare il decreto.

Il Ministro della giustizia Carlo Nordio – Ricercaitaliana.it

La riforma studiata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio si basa prevalentemente sulla cancellazione dell’abuso d’ufficio, prevede modifiche al traffico di influenze illecite che viene fortemente ridimensionato, è caratterizzata da una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni a tutela dei terzi non coinvolti nelle indagini e sulla custodia cautelare. Inoltre ha evidenziato dei limiti alla possibilità per i pm di ricorrere in appello. La riforma del ministro Nordio va interpretata alla luce del pensiero liberale e garantista – ha detto ai nostri microfoni Claudia Diaconale  si tratta di un primo passo che aspettavamo da tanto”. 

Una riforma che ha trovato il benestare anche da parte degli esponenti delle opposizioni.
“Sull’abrogazione dell’abuso di ufficio e le modifiche al traffico di influenze illecite, gli stessi sindaci del Pd hanno applaudito alla norma. Fra tutti c’è l’esempio di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, che ha avuto l’onesta intellettuale di ribadire che sono anni che i primi cittadini si lamentano di una situazione che rende ingestibile la gestione delle città e che il fatto che una norma venga approvata da un governo di centrodestra non vuol dire che necessariamente  sia sbagliata
“.

Tra le principali novità, c’è una stretta sulla diffusione delle intercettazioni.
Per quanto concerne le intercettazioni, negli ultimi anni abbiamo visto tutti l’abuso mediatico che ne è stato fatto e che spesso ha rovinato la vita delle persone con ripercussioni abnormi”.

Si è alzato un enorme polverone politico sulla custodia cautelare. Se lo aspettava?
“Si, ma  in realtà è stato solo ribadito il principio di garanzia nei confronti dell’indagato. Lo stesso garante dei detenuti nella sua relazione in parlamento del 15 giugno ha plaudito il fatto che negli ultimi anni è sceso il numero delle persone in carcere in attesa si sentenza di giudizio, Una grande stortura del nostro sistema giudiziario. E allo stesso tempo ha fatto notare che rimangano stabili, se non in aumento altri numeri. Una persona indagata è innocente fino a prova contraria. Non si può abusare di uno strumento come la custodia cautelare, a meno che non esistano evidenti rischi di inquinamento delle prove o di fuga. Non si può privare un essere umano della propria libertà, per una presunzione di colpevolezza, tutta da riformare”.

I tempi e le previsioni

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi per presentare la Riforma – Ricercaitaliana.it – Ansa Foto

I Pubblici Ministeri non sembrano aver gradito alcuni passaggi
“La riforma va sempre nella direzione di riportare alla giusta misura il potere del Pubblico Ministero. Anche la scelta di inserire limiti alle impugnazioni dei Pm, piuttosto che all’introduzione di un collegio dei tre giudici e non solo di uno, è sempre volta a garantire i diritti di tutti, perché la nostra Costituzione dice espressamente che chiunque è innocente fino a prova contraria“.

Quando si vedranno i frutti di questa riforma?

La riforma va nella direzione auspicata dalla maggior parte dei costituzionali liberali e garantisti, ma è chiaro che per vedere un impatto reale sul mondo del carcere e della società, richiederà tempo.  Se poi si eviteranno polemiche sterili e si riuscisse a lavorare tutti insieme sarebbe un notevole successo. Lo stesso garante ha ribadito che la condizione di civiltà e di stato della democrazia di un Paese è dimostrato da come il Paese stesso tratta le carceri e le persone detenute in esse. Quindi il commento a livello teorico sulla riforma è assolutamente positivo, come al solito le riforme sono leggi calate dall’altro e richiedono tempi non indifferenti per vedere un riscontro completo nella società. E ci auguriamo che questo avvenga nel minor tempo possibile“.

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