La Mission Impossible di Zuppi: cosa si nasconde dietro la visita a Mosca?

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By Paolo Colantoni

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Il presidente della Cei inviato della Santa Sede a Mosca: ecco chi incontrerà e gli obiettivi del Vaticano

Prima il viaggio in Ucraina, nel quale si è fermato ad ascoltare Zelensky e tutte le principali richieste del governo di Kiev. Oggi il Cardinale Matteo Zuppi, inviato di Papa Francesco per la Santa Sede, sarà chiamato ad una vera e propria Mission Impossibile: andare a Mosca e provare a lanciare messaggi che portino il Cremlino ad ipotizzare scenari di pace.

La Mission Impossible del Cardinale Zuppi nel suo viaggio a Mosca – Ricercaitaliana.it-

Il presidente della Cei, secondo l’essenziale comunicato pubblicato dalla Santa Sede, sarà “accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, compirà una visita a Mosca, quale Inviato di Papa Francesco“. Lo “scopo principale dell’iniziativa è incoraggiare gesti di umanità, che possano contribuire a favorire una soluzione alla tragica situazione attuale e trovare vie per raggiungere una giusta pace”. Nessun nome, nessun evento annunciato: la visita si terrà nella più assoluta discrezione e non senza qualche punto interrogativo.

Tante le anticipazioni, più o meno confermate: Zuppi (che in passato è stato tra i principali mediatori per la pace in Mozambico) potrebbe incontrare il Patriarca di Mosca Kirill, che è stato più volte oggetto di prese di posizione e critiche d parte di Bergoglio. Possibile anche una visita al capo del Dipartimento delle Relazioni Estere del Patriarcato, il metropolita Antonij, che nei giorni scorsi aveva avuto un colloquio nella capitale con Papa Francesco: un primo segnale di un cambiamento di orizzonte e che lascia sperare il Mondo. La Chiesa vuole tentare una mossa per aprire un varco; il primo, vero segnale di Pace in un conflitto che fino ad oggi ha fatto registrare morti, scontri, violenze e che non ha mai fatto passi avanti verso la mediazione e il dialogo.

La Mission Impossible di Zuppi e la posizione della Chiesa

Colpo di Stato di Prigozhin fallito: quale futuro per il Cremlino
Vladimir Putin al centro delle critiche dopo il tentativo di colpo di stato di Prigozhin  (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Da molti la missione di Zuppi viene definita una Mission Impossible, anche alla luce degli ultimi eventi. Putin, già provato dall’ammutinamento della Brigata Wagner, ha visto vacillare la sua posizione e, secondo gli esperti, non potrebbe fare altri passi falsi. Accettare un incontro tendente al dialogo, potrebbe portare i suoi nemici interni a rialzare la testa e ad aumentare le pressioni e le critiche. Qual’è l’obiettivo del Vaticano? “Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace”, ha detto  il segretario della Cei, Giuseppe Baturi, arcivescovo della Madre di Dio a Mosca. “Auspichiamo che questa nuova iniziativa possa contribuire al raggiungimento di una giusta pace”. Parole raccolte dal Monsignor Paolo Bezzi,  “Auspichiamo un salto in avanti concreto nella prospettiva della riconciliazione” . Il sostituto alla Segreteria di Stato, Pena Parra, fotografa la situazione in tutta la sua complessità in una intervista a In Terris: “Il cardinal Zuppi è andato in Ucraina a seminare il seme del bene e della pace. Con questo stesso sentimento andrà a Mosca a lottare per la pace. La Chiesa fa questo, ma i risultati non dipendono tutti da noi. Ma così fa il seminatore, lascia il seme e prega Dio affinche’ cresca e porti frutto. Speriamo di poter avere presto dei frutti di pace in Europa e nel mondo”. La pace richiede una vera e propria lotta, insomma, ma “i risultati non dipendono tutti da noi”.

Tajani: “Iniziativa che va nella direzione giusta”

La visita del Cardinale Zuppi è seguita con interesse ed entusiasmo anche dalla politica italiana: “Seguiamo con grande attenzione tutte le iniziative di pace. Quella della Santa Sede è particolarmente autorevole: l’inviato di Papa Francesco è già stato a Kiev, ora a Mosca. Speriamo che alla fine prevalga il buon senso. Noi riteniamo che le porte della diplomazia debbano sempre essere lasciate aperte”, ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Tutte queste iniziative vanno nella giusta direzione. L’obiettivo è una pace giusta che significa un’Ucraina libera dagli invasori e indipendente. Io mi auguro possa svolgere un ruolo positivo, come mi auguro possano farlo la Cina, la Turchia, tutti i Paesi che stanno spingendo per la pace ma ripeto: mi auguro si possa arrivare a una pace giusta”, ha concluso Tajani.

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