Continua la polemica sulla vicenda che vede coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanché.
Ieri al Senato si è difesa, spiegando di non aver ricevuto avvisi di garanzia in merito all’indagine sulle sue aziende e ritenendo di essere vittima di una “campagna di odio” nei suoi confronti.

L’indagine non è più secretata
La maggioranza l’ha difesa, mentre ieri sera dalla Procura di Milano arriva la conferma che l’indagine è in corso. Non è più secretata quindi, l’iscrizione nel registro degli indagati nei confronti di Santanché e di altre persone sull’indagine per bancarotta e falso in bilancio su Visibilia, il gruppo che lei ha fondato nel quale è rimasta fino al 2022. La normativa prevede che il segreto sulle iscrizioni possa essere mantenuta solo “per un periodo non superiore a tre mesi” e non è “rinnovabile”.
Il M5S presenta una mozione di sfiducia
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia che come ha detto la segretaria Elly Schlein, verrà votata anche dal Pd: “Alla ministra Santanché non resta che dimettersi”, ha dichiarato.
Le posizioni di Calenda e Renzi
Da Italia Viva e Azione arrivano posizioni diverse. Borghi di IV non chiede le dimissioni: “Valuti lei”, afferma. Mentre Calenda parla di “spiegazioni omissive” e chiede a Santanché di valutare un passo indietro: “C’è una profonda differenza tra essere garantisti e sostenere comportamenti gravemente inappropriati di un membro del governo debbano essere considerati irrilevanti fino a eventuale sentenza passata in giudicato”, dichiara il leader di Azione in una replica implicita a Matteo Renzi.
Calenda fa sapere che Azione non voterà la sfiducia del Movimento 5 Stelle nei confronti della ministra, “è un’idiozia che rafforza il centrodestra”.
“Affermo sul mio onore che non sono stata raggiunta da alcun avviso di garanzia e che anzi per escluderlo ho chiesto ai miei avvocati di verificare che non ci fossero dubbi”.
Santanché: “Contro di me strumentalizzazione politica”
“Contro di me è in atto una strumentalizzazione politica. Sono qui per difendere il mio onore e quello di mio figlio. Sono qui per il rispetto che deve a questo luogo e ai cittadini che rappresentiamo”.
La ministra se l’è presa con la stampa, da cui arrivano “pratiche sporche e schifose” a detta sua. “Ringrazio per la solidarietà i ministri e la presidente del consiglio. Ho preferito non fare pesare al governo le conseguenze di una campagna di vero e proprio odio nei miei confronti”.
“Abbiamo da pochi minuti presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti”, spiega Stefano Patuanelli del Movimento 4 Stelle, mentre in Aula i grillini gridavano “dimissioni, dimissioni”.