Addio a Forlani, uno degli ultimi simboli della Prima Repubblica

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By Paolo Colantoni

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Da Mattarella a Casini, da Rotondi a Lupi, grande commozione nel ricordo di Arnaldo Forlani, ex Premier, Ministro e segretario della Democrazia Cristiana

E’ morto uno degli ultimi simboli della Prima Repubblica. Il mondo politico dice addio ad Arnaldo Forlani. Uno dei simboli della Democrazia Cristiana. Esponente di spicco del massimo partito di Governo che è rimasto in carica per decenni, ha ricoperto numerosi ruoli attivi all’interno del Parlamento. E’ stato Presidente del Consiglio, Ministro della Difesa e degli Esteri ed ha ricoperto ruoli di spicco. Negli anni in cui il dibattito politico era accesissimo, è riuscito più volte a fare da mediatore tra le correnti del suo partito e con i maggiori esponenti avversari.

E’ morto Arnaldo Forlani, ex Premier e capo della Democrazia Cristiana – Ricercaitaliana.it – Ansa Foto –

Arnaldo Forlani è morto a Roma, nella sua abitazione a 97 anni. E’ stato uno degli esponenti più rappresentativi della Democrazia Cristiana, partito del quale è stato due volte segretario. Ha ricoperto il ruolo di Premier, dal  18 ottobre 1980 al 28 giugno 1981. Forlani, nato a Pesaro l’8 dicembre 1925 e laureato in giurisprudenza all’università di Urbino, fu eletto per la prima volta alla Camera dei deputati nel maggio 1958. Dieci anni dopo divenne ministro delle Partecipazioni statali nel primo governo Rumor. Nel novembre 1969 fu eletto a larghissima maggioranza segretario della DC e mantenne la carica fino al giugno 1973. La sua segreteria fu caratterizzata dalla scelta della ‘centralità’ come linea politica del partito rispetto agli ‘estremismi’.

E’ stato eletto ministro della Difesa nel 1974, carica che ha ricoperto fino al 1979. Poi, nei governi presieduti da Aldo Moro e Giulio Andreotti, fu nominato ministro degli Esteri. Il suo governo durò meno di un anno e fu frutto di un accordo quadripartito di centrosinistra: DC, PSI, PSDI e PRI. Il suo governo consentì alla DC di ritrovare la sua unità interna, sia nella riunione del Consiglio nazionale del dicembre 1980 sia in quella del marzo 1981. Forlani dovette affrontare una serie di difficili prove, dal terrorismo che continuava a colpire gli uomini di spicco della Dc, all’attentato a papa Giovanni Paolo II, fino alla sconfitta del referendum sull’aborto e allo scandalo della loggia P2, che lo portò alle dimissioni., che dovette affrontare l’emergenza del terremoto in Irpinia e i rapimenti di Giovanni D’Urso e di Ciro Cirillo. Il governo cadde in seguito allo scandalo della loggia massonica P2, nel quale furono coinvolti uomini politici, finanzieri e alti vertici militari.  Forlani fu eletto nuovamente segretario della Democrazia Cristiana nel febbraio 1989 per le sue riconosciute capacità di mediazione e per i buoni rapporti con Bettino Craxi e il Psi. In quegli anni fu lanciato l’acronimo Caf, che giornalisticamente indicava il triangolo del potere politico costituito da Forlani insieme a Giulio Andreotti e Bettino Craxi. Nel 1992 fu candidato dal partito alla presidenza della Repubblica ma la sua corsa fu fermata dai franchi tiratori. In seguito si dimise dalla guida del partito.

Forlani, il commosso ricordo di Mattarella

Il primo a rammaricarsi per la scomparsa di Forlani è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:Apprendo con commozione la notizia della scomparsa di Arnaldo Forlani, e desidero esprimere ai figli e ai familiari i sentimenti della mia solidarietà e vicinanza”, ha dichiarato.Forlani è stata una personalità di spicco della Repubblica per una lunga stagione, e la sua azione nel governo e nel partito di maggioranza relativa ha contribuito all’indirizzo del Paese, alla sua crescita democratica, allo sviluppo economico e al consolidamento del ruolo italiano in Europa, nell’Alleanza Atlantica, nel consesso internazionale. Lascia un segno di grande rilievo nella storia repubblicana”, aggiunge. “È stato presidente del Consiglio in una fase di profondi cambiamenti, ha ricoperto diversi e rilevanti incarichi ministeriali, è stato eletto in Parlamento per oltre 35 anni e ha concluso l’attività parlamentare al Parlamento europeo”, continua ancora il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La formazione cattolico democratica lo ha spinto fin da giovanissimo all’impegno politico, prima nella sua Pesaro, poi assumendo funzioni sempre più rilevanti nella Democrazia Cristiana di cui è stato protagonista e leader in passaggi cruciali, non solo per il suo partito ma per l’intro Paese. La fermezza delle posizioni si univa in lui con stile di cortesia e con atteggiamento rispettoso con gli interlocutori anche di posizioni contrapposte, atteggiamenti che assumevano essi stessi un valore politico e democratico”, conclude.

Casini dietro Forlani e De Mita, simboli della Democrazia Cristiana – Ricercaitaliana.it- Ansa Foto –

Pier Ferdinando Casini ha così ricordato Forlani: “Sono profondamente commosso per la scomparsa di Arnaldo Forlani, il Segretario della DC di cui mi onoro di essere stato collaboratore. Ha servito la politica e non se ne è mai servito. Ha avuto grandi soddisfazioni nella sua vita pubblica e altrettante amarezze. Ha affrontato il tutto con una profonda fede cristiana e con una grande umanità. Nei prossimi giorni ci sarà tempo per riflettere sul suo lavoro politico: europeista, atlantista ha sempre difeso con forza la collaborazione tra DC e socialisti. È forse l’ultimo dei grandi protagonisti della Democrazia Cristiana della Prima Repubblica, a cui dobbiamo dire grazie e addio”.

“Addio ad Arnaldo Forlani, il più onesto dei leader democristiani, che ha pagato per tutti: spero che gli rendano omaggio in morte i tanti che lo hanno dimenticato in vita”. Così Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Democrazia Cristiana. “Arnaldo Forlani è stato un protagonista della storia politica italiana, una persona di grande spessore che faceva politica con passione e dedizione e noi vogliamo ricordarlo per questo e per l’impegno che ha messo a disposizione del Paese”, chiosa Maurizio Lupi, di Noi Moderati. 

 

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