Polemica per l’articolo sul caso La Russa jr: la Rai pronta a bloccare il programma di Facci

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By Angelo Bianco

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Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”. 

Sono le parole usate dal giornalista Filippo Facci in un articolo pubblicato sabato 8 luglio sul quotidiano Libero e che ha fatto scoppiare la bufera, al punto da mettere in dubbio l’ingaggio della Rai per la prossima stagione.

Polemica per l'articolo sul caso La Russa jr: la Rai pronta a bloccare il programma di Facci
Polemica per l’articolo sul caso La Russa jr: la Rai pronta a bloccare il programma di Facci (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

La Rai potrebbe cancellare il programma di Facci

La conferma arriva anche dalla presidente Marinella Soldi, sempre impegnata contro la violenza sulle donne: “I commenti” di Facci “sono inaccettabili e l’azienda valuterà”. 

Alla Rai Filippo Facci avrebbe dovuto avere una striscia di 5 minuti prima del Tg2 delle 13, a partire dal 18 settembre. Ma  le parole usate per commentare la presunta violenza sessuale commessa dal Leonardo Apache La Russa, non sono piaciute, anche perché esplicitamente dubbiose rispetto alla veridicità del racconto della 22enne.

Facci: “Non riscriverei quella frase”

Contattato dall’Ansa, il giornalista ha ammesso: “Riscriverei quella frase? No, perché conta solo un fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto malintendere un intero articolo. La professionalità innanzitutto, l’orgoglio personale poi”. 

Ruotolo alla Rai: “Il servizio pubblico è di tutti, ma non dei sessisti”

La frase incriminata non è piaciuta a Sandro Ruotolo, responsabile per l’informazione del Partito democratico: “Conviene alla Rai, al servizio pubblico, affidare un programma a Filippo Facci, che si esprime così sul giornale? Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria? E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene, dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti, ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”. 

I giornalisti: “Intollerabile quanto scritto da Facci”

Anche l’Ordine dei giornalisti, la Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), l’Unione sindacale giornalisti Rai (Usigrai) e Giulia giornaliste, si riservano una denunzia al Consiglio di disciplina dell’Odg di Milano: “Le leggi, le norme deontologiche, il Manifesto di Venezia. Ma prima di tutto il principio di umanità e di rispetto primario verso le persone, rendono intollerabile quanto scritto da Filippo Facci sulla violenza denunciata a Milano da una ragazza di 22 anni e non è schermo il fatto che la denuncia della giovane sia stata trasformata in un caso politico, come se questo consentisse l’oltraggio verso la querelante”. 

Nella polemica interviene anche Vincenzo Di Trapani, presidente della Fnsi: “Il linguaggio usato da Filippo Fscci è incompatibile con la Rai servizio pubblico”. 

La polemica di Pd e M5S

Dal Pd al Movimento 5 Stelle le accuse sono di sessismo, misoginia, volgarità, disservizio pubblico, vergogna assoluta, bullismo verso la presunta vittima, e vittimizzazione secondaria. Le opposizioni chiedono il parere della premier Giorgia Meloni. Angelo Bonelli, deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, annuncia un’interrogazione alla Commissione Vigilanza Rai.

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