Capello e la fuga di campioni in Arabia: “Il calcio vero resta in Europa”

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By Paolo Colantoni

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L’ex tecnico di Milan, Roma, Juventus e Real Madrid sulla fuga dei campioni in Arabia Saudita: “Capisco gli over 30, ma quelli più giovani no. Sono meno ambiziosi”

Koulibaly, Milinkovic, Cristiano Ronaldo, Firmino, Mendy, Brozovic, Kanté, Benzema: l’elenco dei calciatori che hanno deciso di andare a giocare in Arabia Saudita si allunga giorno dopo giorno. E potrebbe aumentare. Berardi, Zielinski (solo per citare due calciatori che militano nel nostro campionato) e altri elementi dei principali tornei europei potrebbero raggiungerli presto, per formare una Lega straordinaria. I milioni di euro messi a disposizione dal governo saudita (che gestisce i fondi destinati all’acquisto dei campioni) sembrano illimitati ed hanno convinto numerose stelle ad accettare il trasferimento nella Saudi League.

Fabio Capello sui calciatori che decidono di andare in Arabia Saudita – Ricercaitaliana.it

Ma come viene visto questo fenomeno dai protagonisti del mondo del calcio? Fabio Capello, intervistato in esclusiva da Notizie.com, ha ribadito: “Sto cercando di capire anche io da anni determinati fenomeni: prima quello russo, poi quello cinese e da qualche anno quello arabo e comprendo gli over 30 perché i soldi soni tanti, ma i giovani no, quelli proprio no almeno al momento”. L’ex tecnico di Milan, Roma, Real Madrid, Juventus e della nazionale Inglese, batte sulla differenza tra i calciatori che sono arrivati alla fine della loro storia calcistica e che guardano con maggior forza al lato economico, e quelli che invece pur nel pieno della loro carriera, abbandonano i palcoscenici più importanti, per farsi sedurre dai guadagni facili. “Prima si trattava di proposte a giocatori sul viale del tramonto – ha continuato Capelloadesso, almeno per quello che sto vedendo, è diverso e sta diventando sempre più strano. Da un certo punto di vista dispiace per dei ragazzi che si potrebbero consacrare e diventare campioni veri, scegliere di andare a guadagnare soldi, tanti soldi invece dei trofei. E da un lato è triste”.

Capello, che non ha mai disdegnato le esperienze all’estero (ha guidato il Real Madrid e due nazionali), è però convinto che il blasone che regala il palcoscenico europeo, con i campionati di riferimento e la Champions League, sia totalmente diverso da quello che può dare la Saudi League. “Certi campionati ti danno la sacralità dell’essere campione perché  ti misuri con i più bravi. Ronaldo è andato lì, ha fatto un po’ d’apripista, nel senso che un campione e fuoriclasse come lui che va lì fa capire tante cose, ma è anche vero che lui è diventato quello che è diventato perché i suoi record e i suoi trofei li ha ottenuti e li ha conquistati in Europa, ed è diventato Cristiano Ronaldo, un campione che è entrato nella storia del calcio”.

Risultati che difficilmente sarebbe riuscito a realizzare se avesse giocato nei suoi migliori anni in un campionato meno prestigioso rispetto alla Premier, alla Liga o alla serie A: “Continuo a dire ripete Fabio Capello ai microfoni di Notizie.com –  che capisco le scelte degli over 30, i campioni che hanno fatto tanto in Europa: rifiutare tutti quei soldi non è facile per nessuno, l’unica cosa che mi viene in mente è vedere ragazzi che ancora possono diventare campioni e vincere tanto, scegliere di andare lì. Se lo fai vuol dire che non hai ambizioni, perché quando giochi a pallone vuoi vincere i titoli e i trofei, quelli che contano adesso e ancora per diversi anni sono qui in Europa“. Capello è convinto che il governo saudita continuerà l’opera di convincimento verso i big del pallone. E che i nomi che abbiamo fin qui elencato siano solo i primi di una lunga lista: “Conosco gli arabi, quando si mettono in testa di fare una cosa in quel modo, la portano avanti e probabilmente vorranno lanciare il calcio nel loro paese in modo forte, ed è anche vero che lo fai portando campioni, in modo tale che cresce tutto il movimento“.

Fabio Capello sui calciatori che lasciano l’Europa per andare in Arabia Saudita – Ricercaitaliana.it

Capello aspetta le prossime mosse, per capire fino a dove gli arabi riusciranno ad arrivare. “Fino ad ora tutti i calciatori che hanno deciso di andare li, da Milinkovic in giù, andranno in un campionato inferiore rispetto a quelli europei. Continuo a pensare che se sei un giocatore ambizioso, punti a vincere trofei importanti e a restare in Europa, nei campionati che contano. Se vai in Arabia Saudita non sei ambizioso. Almeno ad oggi è così: poi quello che potrà accadere in futuro è tutto da vedere. Magari tra qualche anno trasformeranno la Saudi League in un grandissimo campionato e tutti vorranno andare a giocare li: ma servono grossi investimenti. Non è facile esportare anni e anni di calcio, titoli e storia. Con i soldi non è che si può fare tutto, col tempo magari e con i campioni che andranno e aumenteranno, potrebbe diventare un campionato di livello importantissimo. Ma ora il calcio che conta è in Europa, non è che ci siano tutti questi dubbi e chi va lo sa bene, sceglie i soldi non la storia, tra qualche anno sarà diverso. Vedremo“.

E Fabio Capello andrebbe mai ad allenare in Arabia Saudita? Il tecnico scherza: “Non mi ha ancora chiamato nessuno. Nessuno mi ha fatto recapitare offerte. Certo, nel caso dovessero arrivare le valuteremo, ma al momento mi sembra che non arrivi nulla”, scherza l’ex tecnico, che si sta preparando per la nuova stagione come opinionista di Sky Sport. Capello commenterà ancora una volta le più importanti gare di campionato e la Champions League: dove mancheranno però numerosi interpreti, che hanno preferito tentare l’avventura araba.

 

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