Giustizia, Rotondi: “Non si farà una riforma in contrapposizione con chi dovrà applicarla”

Foto dell'autore

By Angelo Bianco

News

Nessuno immagina di fare una riforma della giustizia in contrapposizione con chi poi dovrà applicarla”. 

Così, in un’intervista esclusiva a Notizie.com, Gianfranco Rotondi, ex ministro senza portafoglio per l’attuazione del programma di governo del governo Berlusconi IV, ex senatore, il suo partito è Fratelli d’Italia.

E’ una discussione, non uno scontro. Non può esserci dialettica tra corpi dello Stato, ma armonia”, aggiunge, intervenendo nel dibattito di questi giorni dopo le note anonime di Palazzo Chigi, le repliche dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), e le parole di ieri della presidente del Consiglio Giorgia Meloni da Vilnius.

Giustizia, Rotondi: "Non si farà una riforma in contrapposizione con chi dovrà applicarla"
Giustizia, Rotondi: “Non si farà una riforma in contrapposizione con chi dovrà applicarla” (Ansa Foto) ricercaitaliana.it

Alla domanda se il vero problema sia nella separazione delle carriere, inclusa nella riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio, Rotondi risponde: “Io penso che vada posto il problema dell’efficientamento del sistema e la separazione è una modalità“.

“Per cambiare l’Italia, fare tabula rasa e optare per la separazione delle carriere”

Secondo l’Anm, prima di diventare pubblici ministeri, si deve essere magistrati. L’ex senatore risponde: “E’ un tema complesso e si deve partire da quale modello adottare. Quindi se si vuole cambiare quello che in Italia esiste da decenni, allora si può fare tabula rasa e optare per la separazione delle carriere. Se si mantiene quello attuale, più che di riforma, bisognerebbe parlare di aggiustamenti. Ma sono i consigli di un politico di buon senso e no di un tecnico della materia“.

Infine, un commento sui tre casi che negli ultimi giorni hanno visti protagonisti gli esponenti della maggioranza Daniela Santanché, Andrea Delmastro e La Russa. Secondo Rotondi, la premier Meloni non ha bacchettato il presidente del Senato: “A me sembra che ha espresso pensieri condivisi dall’opinione pubblica e dagli stessi protagonisti dei casi“.

Gestione cookie