Stragi del ’92: confermata la condanna all’ergastolo di Matteo Messina Denaro

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By Angelo Bianco

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Nello stesso giorno dell’anniversario di via d’Amelio, è stato inflitto l’ergastolo per Matteo Messina Denaro, considerato uno dei mandanti delle stragi di mafia del ’92. 

La sentenza è stata emessa dalla Corte d’Assise di Appello di Caltanissetta, presieduta dal giudice Maria Carmela Giannazzo, dopo circa sei ore di camera di consiglio.

Stragi del '92: confermata la condanna all'ergastolo di Matteo Messina Denaro
Stragi del ’92: confermata la condanna all’ergastolo di Matteo Messina Denaro (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

La strage di via d’Amelio e quella di Capaci

Sono passati trentun’anni da quel 19 luglio, quando un’autobomba uccise il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Via D’Amelio arrivò cinquantasette giorni dopo la strage di Capaci, nella quale fu ucciso Giovanni Falcone.

Oggi la Corte di Assise di Appello ha accolto la richiesta del procuratore generale Antonino Patti, che al termine della requisitoria aveva chiesto per il capomafia la conferma della condanna di primo grado, emessa il 21 ottobre 2020, quando Matteo Messina Denaro era ancora latitante.

In aula, oltre a Patti, erano presenti i sostituti procuratori Fabiola Furnari e Gaetano Bono, oltre che Adriana Vella, avvocata del superboss, che aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito per non aver commesso i fatti.

Messina Denaro ha rinunciato a collegarsi dal carcere per ascoltare il dispositivo. In Aula c’erano anche gli avvocati di parte civile.

Pg Patti: “Sentenza che chiude il cerchio”

Questo processo accerta, secondo noi in maniera solida, che Matteo Messina Denaro nella veste di reggente della provincia di Trapani, aveva partecipato alla commissione regionale e aveva ordito assieme a Riina e agli altri l’inizio e il proseguimento della stagione stragista. Una sentenza che chiude il cerchio, per come ci aspettavamo del resto, dopo la condanna del boss per la partecipazione a tutti gli episodi stragisti del continente”, ha dichiarato il pg Antonino Patti dopo la sentenza di condanna.

“Mai dimenticare i fatti del ’92”

Questa sentenza conferma che Messina Denaro ha partecipato alle stragi di Capaci e via D’Amelio, ma anche che prese parte al progetto stragista già recandosi alla cosiddetta missione Romana nel febbraio-marzo ’92, in cui lui era sostanzialmente il colonnello di Toto Riina e che era finalizzata ad assassinare Falcone ma che poi per motivi vari fu rinviata”, ha spiegato ancora Patti.

“Il fatto che la sentenza arrivi oggi nel giorno della commemorazione della strage di via D’Amelio è importante perché non bisogna mai dimenticare i fatti del ’92. Oggi sicuramente viviamo in una situazione più serena da questo punto di vista ma mai dimenticare il dramma di quegli anni, il clima quasi da guerra che abbiamo vissuto”.

Matteo Messina Denaro, da quando è stato catturato il 16 gennaio, non ha mai presenziato alle udienze e prima di arrivare all’avvocata Adriana Vella, ci sono stati cambi di difensori. La legale ha chiesto l’assoluzione, ricevendo i complimenti del boss con un telegramma.

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