Morte Andrea Purgatori: l’autopsia entro martedì

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By Angelo Bianco

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L’autopsia al corpo del giornalista Andrea Purgatori verrà eseguita entro il prossimo martedì, anche con l’ausilio della tac.

Lo scopo è accertare le sue condizioni fisiche e le cause che ne hanno causato la morte. Oggi, sabato 22 luglio, la Procura ha proceduto ad affidare l’esame autoptico che, se sarà necessario, verrà seguito da una seconda consulenza tecnica. Non si esclude che debbano essere fatti ulteriori accertamenti per capire se le diagnosi siano state o meno corrette, in particolare in una clinica.

Morte Andrea Purgatori: l'autopsia entro martedì
Morte Andrea Purgatori: l’autopsia entro martedì (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Rispettiamo il dolore della famiglia e ci sottraiamo dal processo mediatico. Speriamo che il clamore si attenui e siamo sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza dell’operato dei nostri assistiti”. Lo afferma l’avvocato Fabio Lattanzi, difensore dei due medici indagati nel procedimenti per la morte del giornalista di Andrea Purgatori.

Chi sono gli indagati

Per il momento gli indagati sono due professionisti, un medico e un tecnico radiologo e le cliniche coinvolte sono tre, dove Purgatori si sarebbe recato per le cure, gli esami medici come tac, risonanze magnetiche, ecografie e analisi cliniche.

Si cercano risposte anche su un sospetto uso “indebito” di radioterapia. Nell’esposto dei familiari, viene chiesto alla magistratura di accertare se Purgatori avesse realmente delle metastasi al cervello, partite da un tumore ai polmoni.

I referti, secondo i parenti, sarebbero stati discordanti nelle diagnosi perché mentre alcune parlavano di metastasi al cervello, altre mostravano diverse ischemie cerebrali senza la presenza di cellule tumorali.

La lite tra i due professionisti

Tra i due indagati, sempre a detta dei familiari del giornalista, sarebbe scoppiato un litigio furibondo a causa della loro differente interpretazione di alcuni fotogrammi della tac. Secondo il medico si trattava di metastasi, mentre secondi il radiologo si trattava di ischemie, che quindi andavano trattate diversamente dalle cure tumorali.

Se le ipotesi della diagnosi errata e quindi della conseguente radioterapia dovessero essere confermati dalla tac e dall’autopsia potrebbero essere iscritti nel registro degli indagati anche altri medici e tecnici che hanno curato Purgatori nelle cliniche private.

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