Elezioni in Spagna, i Popolari vincono ma Vox perde seggi: al via le consultazioni col re

Foto dell'autore

By Angelo Bianco

News

Il Partito popolare di Alberto Nunez Feijòo vince le elezioni in Spagna ma i suoi voti non bastano per formare un governo di destra. 

Con il 33% dei suffragi e 136 seggi, sbanca sui socialisti del PSOE che ottengono il 31,70% e 122 seggi. Una rimonta molto forte, ma resta il problema di Vox di Santiago Abascal che ottiene solo il 12,4% delle preferenze e 33 seggi, 19 in meno di quelli attuali. Ora al via le consultazioni con il re FIlippo VI ma il governo resta un rebus.

Elezioni in Spagna, i Popolari vincono ma Vox perde seggi: al via le consultazioni col re
Elezioni in Spagna, i Popolari vincono ma Vox perde seggi: al via le consultazioni col re (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Elezioni in Spagna: i numeri

La piattaforma progressista Sumar di Yolanda Diaz ha ottenuto 31 seggi, mentre i partiti indipendentisti catalani Erc e Junts ne hanno 7 ciascuno, EH Bildu 6 e il Partito nazionalista basco 5. Il Partito popolare e Vox insieme non hanno raggiunto la maggioranza al Congresso dei deputati, pari a 176 seggi.

In Senato invece, il Partito popolare può contare su una maggioranza assoluta di 143 seggi contro i 92 dei socialisti.

Oltre 8 milioni di elettori hanno votato per i popolari, mentre 7,7 milioni hanno scelto il PSOE. Vox ha perso oltre 600mila voti rispetto al 2019, con poco più di 3 milioni di voti. Sumar ha ottenuto più di tre milioni di voti.

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, l’affluenza alle urne si è attestata al 70,40%, più alta rispetto al 2019. Si è registrato anche un record del voto per corrispondenza, con 2,6 milioni di cittadini che hanno votato per posta.

Feijoo: “Chi ha più voti deve essere il premier”

Alberto Nunez Feijòo ha rivendicato il diritto di formare il prossimo governo: “Il nostro obbligo ora è che non si apra un periodo di incertezza in Spagna” ha dichiarato. “Gli spagnoli oggi hanno dato fiducia al Pp e hanno anche chiesto a tutte le parti dell’arco parlamentare di dialogare”, ha aggiunto, “come candidato del partito più votato, credo che il mio dovere sia aprire il dialogo, condurlo dal primo minuto e cercare di governare il nostro Paese in conformità con i risultati elettorali e la vittoria elettorale”. 

E ancora: “Gli spagnoli hanno parlato e bisogna ascoltarli, l’ho fatto per tutta la vita e lo farò ora come candidato con i maggiori consensi, con tutta l’umiltà e la determinazione, mi faccio carico di avviare la trattativa per la formazione del governo”

Il presidente del Pp ha chiesto quindi al PSOE del primo ministro Pedro Sanchez di “non bloccare” la formazione del prossimo esecutivo. “Il primo ministro sia chi ha più voti, la Spagna non si fermi, abbiamo vinto e ci spetta formare il governo, com’è sempre accaduto”. 

Abascal: “Non deluderemo gli elettori, pronti al ritorno alle urne”

Anche il leader di Vox Abascal ha commentato il risultato delle elezioni generali: “Non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di cacciare Sanchez”. E ancora: “È una pessima notizia che Pedro Sanchez, anche se ha perso le elezioni, possa bloccare l’investitura” del governo di destra e “persino governare con l’appoggio del comunismo, del terrorismo e dell’indipendentismo”. 

Abascal ha aggiunto di aver promesso agli spagnoli che “oggi sono preoccupati che non li deluderemo, e che resisteremo: siamo assolutamente pronti sia a fare opposizione, sia a un ritorno alle urne”. 

Sanchez: “È fallito il blocco dei progressi”

Anche il premier spagnolo Pedro Sanchez ha commentato il risultato del voto durante i festeggiamenti davanti alla sede di Ferraz: “Spagnoli, compagni. Siamo di più, molti di più noi che vogliamo che la Spagna avanzi, e continuerà ad essere così” ha dichiarato sul palco davanti a centinaia di militanti.

Penso che la Spagna sia stata molto chiara, la Spagna e tutti i suoi cittadini che hanno votato sono stati chiarissimi e clamorosamente chiari: il blocco dell’involuzione, della ritirata, che proponeva l’abrogazione totale di tutti i progressi che abbiamo fatto in questi quattro anni è fallito”. 

Gestione cookie