Palermo, “diossine nell’aria” dopo l’incendio nella discarica di Bellocampo

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By Angelo Bianco

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È il momento della conta dei danni in Sicilia, dopo gli incendi di questi giorni che hanno devastato molte zone della Regione.

Il primo allarme arriva dall’Arpa e riguarda Palermo: dopo che le fiamme hanno interessato la discarica di Bellolampo, c’è la presenza di sostanze velenose nell’aria. “La determinazione di diossine sull’aria campionata nei pressi della località Inserra, dalle ore 22:00 del 24 luglio alle ore 22:00 del giorno dopo ha restituito una concentrazione pari a 939 TE fg/m3″, si legge sul sito dell’ente.

Palermo, "diossine nell'aria" dopo l'incendio nella discarica di Bellocampo
Palermo, “diossine nell’aria” dopo l’incendio nella discarica di Bellocampo (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

I  risultati riflettono la formazione di diossine e furani e la loro presenza in aria ambiente, che costituisce un dato da attenzionare. I valori di concentrazione riscontrati sono indicativi della presenza di una fonte emissiva locale”. 

Nei giorni scorsi, rilevato benzene

Nei giorni scorsi invece, sempre a Palermo, era stata registrata la presenza di benzene nelle centraline dell’Arpa di piazza Castelnuovo, via Belgio, piazza Indipendenza e via Di Biasi. E non sarebbe riconducibile al traffico dei veicoli: “I picchi di concentrazione in particolare nelle ore notturne sono correlabili agli incendi che si sono sviluppati dal 24 luglio”, aveva scritto Arpa.

La nota del sindaco Lagalla

Il sindaco Roberto Lagalla ha spiegato in una nota: “Il Rapporto Arpa regionale attesta, coerentemente con la presenza di fonti emissive locali, un innalzamento dei livelli di diossina durante la fase acuta degli incendi. Come specificato dalla relazione dell’Arpa, si precisa che l’eventuale esposizione a diossine e furani non pone rischi connessi alla inalazione diretta, ma si rende comunque necessario solo verificare la presenza di eventuali residue concentrazioni sul terreno. A fronte dei dati ricevuti stamattina, a 72 ore di distanza dal rilevamento posto nell’area di Inserra, particolarmente colpita dai roghiattesta, coerentemente con la presenza di fonti emissive locali, un innalzamento dei livelli di diossina durante la fase acuta degli incendi. Come specificato dalla relazione dell’Arpa, si precisa che l’eventuale esposizione a diossine e furani non pone rischi connessi alla inalazione diretta, ma si rende comunque necessario solo verificare la presenza di eventuali residue concentrazioni sul terreno. A fronte dei dati ricevuti stamattina, a 72 ore di distanza dal rilevamento posto nell’area di Inserra, particolarmente colpita dai roghi”.

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