Da settembre 2025 c’è una nuova regolamentazione relativa al TFR, il Trattamento di Fine Rapporto, c’è la possibilità di avere una somma extra e da subito. Ecco come funziona e chi ne ha diritto
Segnatevi bene questi numeri, 16715 e 2024. No, non sono numeri da giocare al lotto, ma sono numeri afferenti ad una importante ordinanza della Corte Costituzionale, confermata peraltro dalla Corte di Giustizia Europea. Un’ordinanza che cambia, completamente, il regolamento e la gestione di un tema molto delicato per i lavoratori dipendenti: il TFR, il trattamento di fine rapporto.

Ma prima di addentrarci nel dettato dell’ordinanza circoscriviamo il perimetro dell’argomento. Che cos’è il Trattamento di Fine Rapporto? Il TFR è una parte del salario del lavoratore dipendente. Una parte che viene accantonata ogni mese, corrisponde circa a una mensilità ed è calcolata dividendo il salario lordo annuo per 13,5. Il TFR viene accantonato per essere erogato al lavoratore quando cessa il sui rapporto d lavoro. Quello da tutti conosciuto come liquidazione.
Nuovo bonus lavoratori: in cosa consiste e chi può averne accesso
Come accennato la Corte di Cassazione e la Corte di Giustizia Europea con l’ordinanza 16715 del 2024 è intervenuta a chiarire un tema che riguarda una particolare categoria di lavoratori, gli insegnanti a tempo determinato. Insegnanti che, per la natura del proprio rapporto di lavoro, hanno una sospensione dell’attività senza che queste vengano considerate ferie.

In questo modo di crea una discrepanza, un dislivello con gli altri lavoratori. Un dislivello che di fatto li priva, anno per anno, di una quota del Trattamento di Fine Rapporto.
Ed è esattamente qui che interviene l’ordinanza. Interviene per eliminare il dislivello. Ma come? Il dettato della Corte di Cassazione è molto chiaro perché introduce una cifra extra per tutti gli insegnanti a tempo determinato calcolata sulla base dei giorni di ferie che non vengono goduti. In sostanza una sorta di “bonus” anche se in realtà è semplicemente un diritto che viene riconosciuto.
Il calcolo dei giorni e quindi dalla cifra extra che si aggiunge alla liquidazione è basato su un sistema proporzionale dove si genera un parametro frutto dei giorni di insegnamento e delle ferie che l’insegnante ha, effettivamente, utilizzato. Un’ingiustizia sanata e soprattutto attiva già da ora