Ognuno di noi è nato con la capacità di predire il futuro, altro che cartomanti: scoperta da brividi

Tutti quanti noi abbiamo la capacità di predire il futuro? Sì, ed è una capacità latente: ecco di che si tratta.

La capacità di predire il futuro non è una abilità che può essere sviluppata, anche se alcuni pensano che sia una dote innata. Ad esempio i cartomanti si crede che abbiano delle qualità speciali, le stesse che impiegano attraverso le carte per leggere il futuro. Tuttavia, la scienza crede che l’essere umano possa predire il proprio futuro o quello degli altri.

Tutti noi siamo in grado di predire il futuro
Ognuno di noi ha la possibilità di predire il futuro – Ricercaitaliana.it

A dare una spiegazione a tutto questo è uno studio, secondo cui tutte le persone potrebbero avere la capacità di predire il futuro. La ricerca è stata effettuata nell’Università di Padova, e si sostiene che questa capacità sia presente nell’uomo fin dai primi mesi della sua esistenza. Fa parte della sua natura e cresce con il passare del tempo, evolvendosi in maniera simile all’organismo in poche parole.

Possiamo sapere che cosa accadrà in futuro? Sembrerebbe di sì: è uno studio tutto italiano

Per arrivare a questa conclusione hanno analizzato l’essere umano, cercando di capire da dove provenisse l’abilità di leggere il destino e capire gli eventi. A quanto pare si sviluppa quando osserva delle immagini o ascolta dei suoni, momento in cui si attiva una parte del sistema nervoso che solitamente rimane sopita. Questa zona elabora dall’1% al 5% di quello che si percepisce, mentre la restante frazione si occupa di effettuare delle revisioni ed ipotesi di ciò che potrebbe succedere.

predire il futuro
Possiamo leggere il futuro, grandiosa scoperta – Ricercaitaliana.it

Ma alla ricerca mancava ancora un punto, cioè l’età in cui iniziava a svilupparsi questa capacità. Gli scienziati, quindi, hanno creato tre gruppi di individui di età differenti per raggrupparli in adulti, bambini di nove mesi e neonati di tre mesi. Verso queste persone venivano mostrate delle immagini, con volti e oggetti, che scorrevano su un monitor. Dai risultati è apparso subito chiaro che i bambini di tre mesi riuscivano a prevedere che prima o poi sarebbe apparsa una persona nel monitor.

Questo è successo dopo che iniziavano ad udire la voce di un altro essere umano, che non si era mai palesato sul monitor. Lo studio, quindi, conferma che i bambini molto piccoli sono in grado di prevedere degli eventi o stimoli importanti. Questo succede grazie all’attivazione di alcuni meccanismi neurali, che servono ad elaborare volti e situazioni ancor prima che vengano mostrati. Probabilmente lo studio continuerà, ma al momento pare che abbiano raccolto molte informazioni.

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