Carceri, situazione fuori controllo: sequestri clamorosi di sostanze stupefacenti

Foto dell'autore

By Paolo Colantoni

News

Negli ultimi giorni nelle strutture penitenziarie italiane sono stati effettuati dei sequestri record di droga. Tra hashish e cocaina. “Sembra di vivere i quartieri più malfamati d’Italia”

La vita nelle carceri italiane si fa sempre più complicata. Per le persone che sono state arrestate e per i funzionari della Polizia carceraria, costretti a turni infiniti e a difficoltà evidenti nella gestione della sicurezza all’interno delle varie strutture. “In 48 ore in soli tre istituti penitenziari – Lanciano, Carinola ed Orvieto sono stati sequestrati oltre due kg di droga tra hashish e cocaina“, ha sentenziato Aldo Di Giacomo, segretario generale del sindacato di Polizia Penitenziaria. Una situazione in continua evoluzione e che ha portato a numerosi problemi all’interno delle carceri italiane.

enormi quantitativi di droga sequestrati in carcere. Numeri shock – Ricercaitaliana.it -Ansa e Pixabay Foto –

“A Carinola – continua Di Giacomo –  se calcoliamo la droga sequestrata in un mese e mezzo siamo già a 1 kg e mezzo. È un conteggio da aggiornare continuamente: almeno cinque kg al giorno si spacciano e si consumano stupefacenti nelle carceri di tutto il Paese con un giro di affari che solo negli istituti campani raggiunge i 10 milioni d’euro l’anno”. Il problema riguarda la quasi totalità delle carceri italiane, senza distinzione tra quelle al nord e al sud Italia. “In Italia sono diventate piazze di spaccio proprio come i quartieri Barone a Milano e Scampia a Napoli. È un giro che – afferma – vede i familiari dei detenuti far entrare la droga oppure pagare direttamente i clan per la fornitura in cella di stupefacenti e l’alternarsi di pusher fuori e dentro le celle, grazie in particolare ai detenuti in permesso lavoro che fanno la spola o utilizzando i detenuti più deboli e ricattabili”.

Ecco come la droga entra in carcere: i trucchi per evitare i controlli

Droga e telefonini sequestrati in carcere – Ricercaitaliana.it – Ansa Foto

Il responsabile del sindacato di Polizia spiega cosa accade in diverse strutture italiane: “A Lanciano ed Orvieto si è fatto ricorso al lancio di pacchetti dall’esterno del carcere come da tempo avviene attraverso all’impiego di droni e persino al pallone di calcio imbottito di stupefacentispiega – Con introiti per i clan di milioni di euro, mentre sempre più rari sono i casi, di madri e mogli che portano la droga approfittando del colloquio con il congiunto. Sono invece gli uomini dei clan, che si servono di telefonini per il più comodo spaccio di droga dentro e fuori il carcere e per ordini agli uomini sui territori, a gestire i traffici. Così la detenzione del capo clan che dovrebbe rappresentare la fine della carriera criminale,  non solo si trasforma in continuazione ma cementifica i rapporti con detenuti e alimenta l’economia criminale necessaria specie per sostenere le famiglie dei detenuti.”

A preoccupare è la richiesta, sempre più alta di prodotti stupefacenti. “Ovviamentecontinua il segretario del S.PP.questo avviene perché la domanda di stupefacenti è alta: la presenza di detenuti classificati tossicodipendenti già all’ingresso è di circa 18mila (poco meno del 30% del totale) per i quali il cosiddetto programma a scalare con la somministrazione di metadone ha dato risultati molto scarsi. Non a caso la recidività di reato per questi detenuti, una volta fuori, è altissima. A questi si deve aggiungere che tre detenuti su 10 sono solo spacciatori e non consumatori”.

Gestione cookie