Prof colpita da pallini in classe: i genitori dello studente “pronti a una querela”

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By Angelo Bianco

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Secondo i suoi genitori, il ragazzo che a ottobre sparò alcuni pallini di gomma contro la prof, ha pagato troppo. 

Non vogliono più vedere il loro figlio sul banco degli imputati ed è per questo che ha annunciato che potrebbe vedersi costretta a ricorrere alle vie legali se non terminerà il “processo mediatico” alimentato anche dalle dichiarazioni pubbliche della professoressa Maria Cristina Finatti.

Ricordiamolo, il ragazzo a ottobre, durante una lezione all’Istituto tecnico Viola Marchesini di Rovigo, sparò alcuni pallini di gomma contro l’insegnante che lasciò l’aula. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara alcuni giorni fa ha indotto il Consiglio di classe ad abbassare il voto in condotta allo studente da 9 a 7, dopo il 5 che gli era stata dato nel primo quadrimestre e il gesto compiuto a ottobre.

I genitori del ragazzo si è detta disposta ad agire in sede penale e civile per diffamazione a mezzo stampa e per veder risarciti i danni morali subiti dal figlio a causa di notizie “non veritiere” che sarebbero girate.

Prof colpita da pallini in classe: i genitori dello studente "pronti a una querela"
Prof colpita da pallini in classe: i genitori dello studente “pronti a una querela” (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Bergamini (legale dello studente): “Informazione della prof sono imprecise”

L’avvocato della famiglia Nicola Bergamini ha spiegato alcune circostanze, come riporta Ansa.La famiglia finora non ha mai voluto esporsi per non alimentare il processo mediatico, ma la presenza della prof sui media è costante. E le informazioni fornite da parte di Finatti sul loro figlio sono assolutamente imprecise, se non addirittura false”, ha dichiarato.

“Non è vero che non si è pentito: ha chiesto scusa più volte”

I genitori del ragazzo non si sono mai esposti finora e adesso pur contestando l’episodio, hanno voluto smentire il racconto secondo il quale il loro figlio non si è pentito e che non ci sia stato alcun processo rieducativo: “Si è scusato personalmente e assieme alla famiglia, in svariate in svariate occasioni, fin dal giorno stesso dell’episodio. Appena tornato a casa ha mandato una mail alla prof, che aveva abbandonato la scuola, porgendo subito le sue scuse, chiedendo un contatto telefonico per scusarsi di persona. La professoressa Finatti ha risposto dopo un’ora, ha apprezzato che il ragazzo si fosse accorto della gravità del fatto e ha accettato le scuse, tanto che non riteneva necessario un incontro personale”, ha spiegato Bergamini.

Alcuni giorni dopo lo studente avrebbe incontrato l’insegnante in classe e “si è scusato di nuovo. I genitori sono andati a scuola per porgere le loro scuse”. 

“La prof sta creando danni al ragazzo”

I genitori contestano alla professoressa di ripetere “di sentirsi abbandonata, parla sempre in maniera  generica sulla scuola. Siccome la presenza sui media della docente è costante, lei è libera di farlo, ma i mesi passano e tutti i media e le televisioni raccontano cose non vere. Ci lamentiamo perché sta creando dei danni nei confronti del ragazzo, che viene dipinto come un ‘mostro’. Eppure lui ha fatto e sta continuando a fare volontariato, perché ritiene giusto il percorso di rieducazione. Lei dice che i ragazzi le hanno sparato ‘per esibirsi sui social’, ma il ragazzo non ha mai avuto alcun profilo su nessun social network. Se si continuerà a generalizzare su condotte del ragazzo che non risultano vere, la famiglia vorrà tutelare la sua immagine, sia in sede penale che civile”, conclude Bergamini.

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