Silvio Berlusconi: è il momento di aprire il testamento

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By Angelo Bianco

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Manca poco all’apertura del testamento di Silvio Berlusconi, che è stata rimandata ai primi di luglio per “questioni burocratiche”. 

Dai Caraibi sono arrivate possibili integrazioni al documento, mentre cresce l’attesa di chi vuole conoscere il lascito del fondatore di Forza Italia anche a Marta Fascina.

L’eredità dei figli del Cav non dovrebbero sorprendere più di tanto. Si guarda soprattutto al 61% delle quote Fininvest, la holding che opera nel settore televisivo con Mediaset e nell’editoria con Mondadori, oltre che ai 700 milioni in immobili sparsi per il mondo. 

L’eredità dei figli di Silvio Berlusconi

Berlusconi avrebbe deciso di garantire la continuità nel miglio modo possibile. Se questa intenzione fosse confermata, Marina e Pier Silvio, figli della prima moglie Carla Elvira Dall’Oglio, resterebbero alla guida di Mondadori for Europe, ex Mediaset. Barbara, Luigi ed Eleonora, avuto dalla seconda moglie Veronica Lario, manterrebbero solo un ruolo nel consiglio di amministrazione di Fininvest.

Ad oggi tutti e cinque i figli di Silvio Berlusconi sono già dentro Fininvest. Marina e Pier Silvio hanno il 7,65% delle holding, Barbara, Luigi ed Eleonora hanno una quota complessiva del 21,42%. Se la quota del Cavaliere venisse assegnata in parti uguali, i figli avuto dalla seconda moglie riceverebbero complessivamente il 46% contro il 32% dei primi due figli.

L’eredità a Marta Fascina

C’è poi il lascito a Marta Fascina, ultima compagna di Silvio Berlusconi, che gli è stata accanto negli ultimi anni di vita e ha dimostrato la vicinanza l’ex Cav in ospedale, non abbandonandolo mai. I due si sono sposati l’anno scorso con un matrimonio non ufficiale, primo di valore legale.

La deputata 33enne di Forza Italia potrebbe ricevere in eredità l’usufrutto di una parte della Villa San Martino ad Arcore, dove i due vivevano insieme, e 100 milioni di euro.

L’integrazione del testamento dai Caraibi: cosa chiede Marco Di Nunzio

Secondo Il Fatto Quotidiano, l’imprenditore colombiano Marco Di Nunzio avrebbe dichiarato di possedere un’integrazione del testamento di Silvio Berlusconi, che sarebbe stata firmata ai Caraibi il 21 settembre 2021 nello studio del notaio Jimenez Najera Margarita Rosa. Il documento però, non sarebbe efficace, almeno fino a che non verrà depositato nell’archivio notarile.

Marco Di Nunzio affermerebbe di essere stato nominato da Berlusconi per disporre di una somma di 20 milioni “con l’onere di innalzare la struttura politica di Forza Italia e i Club Forza Silvio in Colombia” e di ulteriori 6 milioni “con l’onere di regali da depositarsi sul conto corrente in Miami, Florida”. Inoltre l’ex Cavaliere gli avrebbe promesso “la Nave Principessa Vai Via e tutte le mie imbarcazioni, navi e natanti in mio possesso; il 100% delle azioni delle società proprietarie delle ville ad Antigua e nelle Antille con annesso terreno; il 2% della holding Fininvest Finanziaria di Investimento Spa”. 

Fininvest però avrebbe fatto sapere che nel presunto giorno della firma del documento, il 21 settembre 2021, Berlusconi era ad Arcore. “Se nn sarò accontentato chiederò il sequestro delle azioni della società”, avrebbe annunciato Di Nunzio.

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