Sgarbi risponde a Sangiuliano e passa all’attacco: “Sono io che querelo Bonelli”

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By Paolo Colantoni

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Il sottosegretario alla Cultura al centro delle critiche per il suo discorso al Maxxi. Infuria la battaglia politica: ecco cosa ha detto con Morgan

Le parole di Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, all’inaugurazione estiva del Maxxi, continuano a far discutere. Durante un colloquio con Morgan, il politico e critico d’arte ha stupito tutti con parole giudicate offensive e sessiste. Nel suo discorso Sgarbi ha parlato del membro maschile: “Houellebecq dice che c’è un momento della vita in cui noi conosciamo un solo organo: il ca**o”, ha detto tra l’altro Sgarbi. “E’ un organo di conoscenza, cioè di penetrazione, serve a capire. Poi, dopo i 60 anni, scopri che ci sono anche altri organi, c’è per esempio il colon, il pancreas, la prostata. Io non sapevo che ca**o fosse ‘sta prostata, mai incontrata, a un certo punto sui 67 appare la prostata e tu devi fare i conti con questa tr**a pu***na di m***a che non hai mai incontrato in vita tua. Il ca**o se ne va e arriva la prostata”.

Vittorio Sgarbi e il ministro Sangiuliano – Ricercaitaliana.it- Ansa Foto

Immediate le polemiche: da Calenda agli esponenti di Pd e Sinistra Italiana, tutti hanno chiesto a Sgarbi di lasciare il suo ruolo istituzionale. “Se mi venissero chieste le dimissioni per una cosa del genere, il ministero della Cultura dovrebbe chiudere le porte per sempre. Sarebbe censura, vero fascismo. Le osservazioni di Sangiuliano sono condivisibili in tutto e per tutto, ma se riferite al comportamento in società o in sedi istituzionali: ad esempio, è chiaro che al Quirinale io non mi metto a dire parolacce. Ma il mio era uno spettacolo, era provocazione. C’è stato un profondo equivoco”, ha dichiarato oggi al Corriere della Sera.

“Condivido parola per parola la posizione del ministro Sangiuliano. Ma quello era uno spettacolo: lì il sottosegretario non c’era, c’era Vittorio Sgarbi che Giuli e Morgan hanno voluto come attore”, ha continuato Sgarbi, che ha poi sottolineato come “sessismo e turpiloquio sono sempre e in ogni contesto inammissibili e ancor più in un luogo di cultura e da parte di chi rappresenta le istituzioni”. “Nelle mie funzioni di sottosegretario, la mia dottrina e il mio ruolo sono contegnosi. Le parolacce non le dico mai, se non in un contesto in cui sono pertinenti. In quel caso sono stato chiamato dal presidente del MAXXI Giuli e da Morgan, che per me è come un figlio, come attore. Non ero lì a inaugurare una mostra, ma a fare un discorso in un luogo che è il centro della dissacrazione, perché l’arte contemporanea è dissacrazione. Rivendico perciò la mia libertà creativa in un luogo creativo e chiedo di garantirla anche a Sangiuliano in un luogo in cui la dissacrazione – ribadisce – è la regola”.

“Chi mi censura – insiste – credo che voglia censurare la libertà creativa di Houellebecq, Moravia, Pasolini, Carmelo Bene”. Peraltro, ribadisce, “qui siamo davanti a un fatto singolare: se mi capita un incidente non chiamo i soccorsi dieci giorni dopo. Questo caso è stato calcolato a freddo da parte di qualche funzionario per attaccare Giuli attraverso Sgarbi”. Quanto al suo discorso, “ho risposto a una provocazione divertente di Morgan come risponde un futurista. E siccome Sangiuliano è un grande ammiratore del futurismo, sa bene cosa vuol dire. Penso all’Orinatoio di Duchamp, in un museo può capitare di tutto”.

Sgarbi, l’attacco a Bonelli: “Lo querelo”

Vittorio Sgarbi attacca Bonelli e promette querele – Ricercaitaliana.it – Ansa Foto –

Poi l’attacco: “Che Calenda, Bonelli ed altri soggetti, dopo 10 giorni, strumentalizzino e alimentino una sorprendente caciara sulle parole irridenti di un malato di cancro – sottolinea Sgarbi -, è la misura della loro miseria umana oltre che della loro inesistenza politica. Mi riferisco soprattutto a Bonelli, compiaciuto, con il sostegno agli impianti eolici, della sistematica distruzione del Paesaggio, condotta con la complicità dei Verdi in perfetta sintonia con gli obiettivi di Matteo Messina Denaro. Sarò io a citarlo in giudizio, perché spieghi questa convergenza d’interessi. Il Paesaggio è un bene costituzionale e la sua distruzione è davanti agli occhi di tutti: in Puglia, in Basilicata e in Sicilia dove la mafia ha manifestato i suoi interessi. Si parli di questo, non di una serata teatrale!”

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