In Italia c’è una sola regione che produce il 46% del latte totale. E spicca una città, che ha fatto della produzione casearia, una ragione di vita: i numeri sono impressionanti
Quanto latte beviamo? Quanto ne consumiamo giornalmente nella nostra dieta? Come si piazza l’Italia in questa particolare classifica legata ai consumi di un alimento fondamentale per la nostra dieta e per la crescita dei nostri figli? Un recente studio portato avanti da Ismea, ha svelato al verità. La filiera casearia, che comprende latte, e tutti i suoi derivati che troviamo comunemente sulle nostre tavole, riveste un ruolo di spicca nel sistema agroalimentare italiano.
Secondo i dati analizzati, la produzione del latte bovino si assesta intorno ai 4,9 miliardi di euro: praticamente il 9% di quanto genera annualmente l’intero settore agricolo. Tra le regioni italiane ve ne è una che si erge a capofila e che produce quasi la metà di tutto il latte italiano: parliamo della Lombardia, che con il 46% di produzione si conferma ancora una volta leader tra le regioni con la maggiore produzione casearia. Nella regione lombarda poi, esiste una realtà che, da sola, regge l’intero settore: la città di Cremona, considerata da tutti la capitale italiana del latte. Cremona, è anche la sede di numerosi centri di ricerca sull’innovazione zootecnica attivi fin dagli anni ’50, di università, associazioni di riferimento, imprese e centri internazionali di riferimento come il polo fieristico, uniti sotto l’egida del Centro per l’innovazione agro zootecnica alimentare (ZAF Innovation Center) nato con l’obiettivo di sostenere progetti di promozione dell’innovazione e della transizione ecologica in zootecnia, agricoltura e trasformazione agroalimentare.
Proprio nella cittadina lombarda ha avuto luogo un importante evento internazionale fieristico di riferimento, dove ogni anno il settore si ritrova per il confronto e l’aggiornamento: la Fiera zootecnica Internazionale che, secondo quanto ricordato da Roberto Biloni, Presidente di Cremona Fiere, riveste un ruolo centrale per l’intero Paese. “Queste fiere hanno come obiettivo principale quello di offrire l’opportunità di concentrare l’attenzione sul latte e la sua industria per informare correttamente i consumatori della qualità della filiera dalla genetica ai mangimi, dalle attrezzature alla trasformazione. La fiera serve a fare incontrare tutti i soggetti che contribuiscono alla produzione di prodotti di qualità e sostenibili che ogni giorno i consumatori mettono nel carrello. Quello del latte vaccino è un settore che riesce a salvarsi grazie all’export. Anche in quest’ambito le fiere professionali hanno un ruolo fondamentale ”.
Celebrati gli allevatori e le mucche: “Gesto simbolico”
A breve si celebrerà la Giornata mondiale del latte. A Cremona, il primo giugno, in occasione del World Milk Day 2023 per evidenziare l’importanza e l’incidenza del settore, verranno portate simbolicamente in piazza le impronte delle vacche che hanno vinto il Cremona International Dairy Show 2021 e 2022 e quindi inaugurata la “Milk Way”. L’obiettivo è valorizzare il latte come alimento cardine della nostra alimentazione, ricordarne il valore ed esaltare il lavoro di chi lo produce, con grande attenzione al benessere animale e all’eccellenza delle vacche e delle produzioni con tutte le caratteristiche di sostenibilità, qualità, professionalità. Accanto alle impronte dello zoccolo delle vincitrici della mostra saranno impresse anche quelle della mano del proprio allevatore a simbolico sigillo di un patto tra uomini e animali antico millenni. Un modo simbolico, ma attraverso un segnale preciso, per ringraziare gli allevatori che si impegnano nella ricerca dell’eccellenza e che hanno riconosciuto il polo fieristico come il palcoscenico internazionale più importante per i loro allevamenti e i capi presentati.
“Questa iniziativa vuole celebrare la storia, la tradizione e l’eccellenza rappresentata a Cremona – prosegue Biloni– Nel mondo zootecnico quando si parla di Italia si parla di Cremona. È giusto che anche i cittadini ne siano a conoscenza e orgogliosi ed è giusto che chi visita la città possa trovare un segno tangibile di questa unicità. In questi anni il territorio e la fiera si sono sempre più integrati realizzando concretamente le strategie condivise con le istituzioni”.
“L’idea della Milk way vuole celebrare l’alleanza millenaria tra uomini e animali da lavoro– dice il Presidente del Consiglio comunale di Cremona Paolo Carletti- , con la specificità di Cremona che ha visto specializzarsi come unica avanguardia la produzione lattiero casearia ormai da 150 anni vedendo proprio in quei mondi l’autentica emancipazione della classe lavoratrice e al contempo ha visto la Fiera essere esempio perfetto e plastico della diffusione dell’eccellenza. Siamo certi che quella di domani sarà una giornata che segnerà un punto fondamentale e storico nella zootecnia internazionale; Cremona è stata capitale del sale è stata ed è capitale del Po ed è stata e lo sarà ancora di più del latte!“