Omicidio Giulia Tramontano, la sorella: “Seppe del tradimento a gennaio”

Foto dell'autore

By Angelo Bianco

News

Si arricchisce di un altro particolare cruciale il delitto di Giulia Tramontano, la donna incinta di sette mesi uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello. 

La sorella Chiara ha dichiarato che la coppia era “già in piena crisi lo scorso gennaio”. Il barman, che adesso è recluso nel carcere di San Vittore con l’accusa di omicidio, avrebbe racontato alla compagna “di avere un’altra relazione con un’altra ragazza”. E “per via di questa situazione”, Giulia Tramontanostava pensando di abortire, in quanto era incinta”. 

Le parole di Chiara Tramontano sono state messe a verbale. La giovane ha spiegato anche che le “problematiche sentimentali”, tra Giulia e Impagnatiello sono nate quando avevano “iniziato la convivenza”, a febbraio 2021.

Secondo quanto emerso dall’interrogatorio di questa mattina, sabato 3 giugno, Giulia avrebbe detto alla sorella “che non avrebbe perdonato Alessandro, ma sarebbe tornata a Senago, in attesa di trovare un’altra soluzione abitativa, oppure tornare a casa dei genitori”. 

Giulia poi, ha aggiunto Chiara, “confidava ai nostri genitori la sua gravidanza, nonché le problematiche sentimentali con Alessandro”. Il padre l’aveva rassicurata dicendole che “se ci fosse stato bisogno le avrebbe dato tutto l’aiuto possibile”. 

La foto di Chiara con Giulia

Questa mattina Chiara ha pubblicato una storia su Instagram: “Sono la sorella di Giulia e la zietta di Thiago. Sarò sempre con voi”. E nelle stories successive, c’è una foto di famiglia che ritrae entrambe le ragazze insieme con i genitori: “Quanta vita c’era prima. Volevamo solo viverla insieme”. 

Dal racconto di Chiara emerge che all’apparenza la relazione tra Giulia e Alessandro non fosse idilliaca già da tempo. Il barman aveva cercato di portare avanti due relazioni parallele, fino a quando non è venuta fuori la verità. E non essendo riuscito a gestire la situazione, e forse neppure la solidarietà tra le due donne, ha optato per la soluzione peggiore, che lo ha reso “libero”, come ha dichiarato lui stesso: uccidere Giulia. Ieri Impagnatiello ha spiegato di aver preso la decisione “perché stressato dalla situazione”. 

Intanto la giudice per le indagini preliminari di Milano Angela Minerva ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il 30enne, reo confesso dell’omicidio di Giulia. L’uomo “ha riferito di aver agito senza un reale motivo, perché stressato dalla situazione che si era venuta a creare, menzionando tra l’altro quale fonte di stress, non solo la gestione delle due ragazze, ma anche il fatto che altri ne fossero venuti a conoscenza, per esempio sul luogo di lavoro”, ha spiegato l’avvocato di Impagnatiello Sebastiano Sartori.

Gestione cookie