Influencer arrestato a Dubai: tutta colpa di un video pubblicato

Foto dell'autore

By Paolo Colantoni

Curiosità

L’uomo, da due milioni e mezzo di followers, ha creato un video con immagini dissacranti e commenti particolari: è stato arrestato dalle forze dell’ordine

Dopo la morte del piccolo Manuel Proietti, ucciso dallo scontro tra la sua autovettura e la Lamborghini guidata dai ragazzi dei The Borderline (un gruppo di youtuber romani), il mondo degli influencer è sconvolto da un altro fatto di cronaca. La voglia di realizzare video dissacranti, che siano in grado di acchiappare like e portare a milioni di visualizzazioni (con conseguente introito economico) sta spingendo decine e decine di youtuber a rischiare più del dovuto. Con conseguenze, spesso devastanti.

L’influencer da due milioni e mezzo di followers arrestato – Ricercaitaliana.it

Un influencer da due milioni e mezzo di followers è stato infatti arrestato e condotto in carcere a causa di un video girato a Dubai e che è stato censurato dalle autorità. Nonostante fosse a conoscenza delle rigide leggi esistenti, lo youtuber ha cercato di sfidare le autorità, realizzando un filmato che ha avuto un immediato successo. Ma nel giro di poche ore è stato rintracciato, arrestato e il suo video è stato fatto sparire da tutte le piattaforme sulle quali era stato pubblicato.

I fatti sono accaduti a Dubai. Un noto influencer  è stato arrestato  per un video satirico diffuso su TikTok in cui ritraeva uno sfacciato emiratino intento a spendere all’interno di un autosalone di lusso. Lo sketch comico, in cui lancia pile di banconote ai dipendenti sconcertati e si offre di acquistare l’auto più costosa – una Ferrari SF90 da 600.000 dollari – prendeva in giro gli stili di vita sfarzosi in mostra nella città, nota per i suoi grattacieli scintillanti e le attrazioni turistiche esagerate.

Rispetto ad altre città dl Medio Oriente, Dubai è decisamente più permissiva: non esistono codici di abbigliamento che obbligano le persone a vestire in un certo modo, si servono senza regole alcolici nei bar e nei locali e non esistono divieti particolari. Tranne quelli legati alla satira e alla critica nei confronti delle autorità. Grande attenzione a ciò che viene ritenuto offensivo nei confronti degli Emirati Arabi Uniti, la federazione di sceiccati che comprende Dubai. L’influencer, Hamdan Al Rind, che si definisce “esperto di auto” online, è un residente degli Emirati Arabi Uniti di nazionalità asiatica. Vanta oltre 2,5 milioni di follower sul popolare sito di condivisione video TikTok. Il suo ultimo video ha attirato milioni di visualizzazioni ed è stato ampiamente condiviso prima di essere tolto in seguito al suo arresto.

Nel video Hamdan Al Rind indossa una kandura, la lunga veste bianca tipicamente indossata dagli uomini negli Emirati Arabi, occhiali da sole e una maschera chirurgica. Parla in inglese con un forte accento arabo, urlando frasi taglienti ai dipendenti della concessionaria mentre i suoi assistenti trasportano un carrello pieno di banconote  La Procura federale afferma che l’uomo è accusato di “abuso di Internet” per aver pubblicato “propaganda che fomenta l’opinione pubblica e danneggia l’interesse pubblico”. Il video “promuove un’immagine mentale sbagliata e offensiva dei cittadini emiratini e li ridicolizza”, ha riferito domenica l‘agenzia di stampa statale WAM. Il rapporto del WAM descriveva il video ma non identificava l’influencer né specificava la sua nazionalità. Non è chiaro quando Al Rind sia stato arrestato o quali sanzioni possa incorrere. Non si sa se abbia assunto un avvocato.

L’influencer è stato fermato dalle autorità perchè i suoi video sono stati giudicati offensivi per il Paese – Ricercaitaliana.it

Cosa rischia l’influencer?

Proprio il mese scorso, una residente degli Emirati Arabi Uniti di nazionalità araba è stata condannata a cinque anni di carcere e a una multa di 136.000 dollari per aver violato le leggi sull’incitamento all’odio pubblicando un video in cui inveiva contro gli uomini e i lavoratori domestici. I pubblici ministeri avevano ordinato il suo arresto “nel contesto del ‘buzz’ generato dalla pubblicazione del video incriminato”. Una legge sulla criminalità informatica, formulata in modo vago e promulgata nel gennaio 2022, limita pesantemente l’espressione e l’assemblea, criminalizzando praticamente qualsiasi forma di opposizione politica e tutto ciò che potrebbe danneggiare la reputazione degli Emirati Arabi Uniti o dei suoi leader. Quindici gruppi per i diritti umani hanno chiesto l’abrogazione o la modifica della legge.

Ahmed Mansour, il proprietario del Luxury Super Car Rentals Dubai, dove Al Rind ha girato il suo video, ha detto di aver pensato che l’uomo fosse un cittadino emiratino. “È entrato, voleva girare un video, ho detto di sì. Se non fosse successo nel mio showroom, probabilmente sarebbe successo da qualche altra parte”, ha dichiarato alla stampa locale. “Alcuni hanno pensato che fosse offensivo, altri che fosse divertente, ognuno ha la sua opinione”. “Pensavo che avesse capito la legge”, ha aggiunto Mansour. Al Rind, che gestisce una propria concessionaria di auto negli Emirati Arabi Uniti, ha già pubblicato in passato video satirici – tra cui uno diventato virale in cui ritrae un ricco emiratino che acquista auto per ognuna delle sue quattro mogli – oltre a video tutorial su come riparare i veicoli.

Gli Emirati Arabi Uniti ospitano alcune delle persone più ricche del mondo e Dubai vanta il grattacielo più alto del mondo, una stazione sciistica all’interno di un centro commerciale e quartieri di lusso costruiti su isole artificiali a forma di palma e di mappa del mondo. La flotta di auto della polizia di Dubai comprende una Bugatti Veyron da 2,5 milioni di dollari e una Lamborghini Aventador da 500.000 dollari. I cittadini emiratini, che sono molto più numerosi degli espatriati, godono di sontuosi benefici sociali dalla culla alla tomba, finanziati dalle grandi riserve di petrolio del Paese. Negli ultimi anni alcuni emiratini hanno postato video in cui si mostravano mentre acquistavano auto e orologi di alta gamma, cavalcavano cavalli di razza nel deserto e guidavano decappottabili con ghepardi e leoni sui sedili dei passeggeri. Ma le autorità sono più sensibili alle rappresentazioni degli stranieri.

Le leggi contro i discorsi d’odio e l’incitamento pubblico prendono di mira tutto ciò che viene visto come un’aggravante delle differenze politiche, religiose o etniche in un Paese intensamente cosmopolita, che si dipinge come un faro di tolleranza e coesistenza. Domenica, il Ministero degli Interni ha annunciato un’indagine su un altro video in cui compaiono due uomini a bordo di un’auto sportiva di lusso bloccata su una strada deserta. Il video mostra un’agente di polizia emiratina che arriva sulla scena e li assiste infilando una pompa di benzina nel terreno e riempiendo il serbatoio. “Nel nostro Paese non ci sono problemi con la benzina”,dichiara.

Impostazioni privacy