Caso Delmastro: Palazzo Chigi si schiera contro le toghe

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By Angelo Bianco

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Prima la vicenda che ha visto coinvolta la ministra del Turismo Daniela Santanché. Poi l’imputazione coatta per Andrea Delmastro. 

Palazzo Chigi interviene con un attacco frontale alla parte della magistratura che a detta del governo sembra fare “opposizione” in vista delle elezioni “europee”. 

Caso Delmastro: Palazzo Chigi si schiera contro le toghe
Caso Delmastro: Palazzo Chigi si schiera contro le toghe (Ansa Foto) – ricercaitaliana.it

Già nei giorni scorsi era filtrata la volontà di accelerare sulla riforma della giustizia, ma questa volta Giorgia Meloni ai magistrati invia un messaggio chiaro: non pensassero di fare politica. L’esecutivo non si fa intimidire e andrà avanti per cinque anni, forte dei numeri.

Elly Schlein parla di “toni intimidatori”, “inaccettabili” in una democrazia. Giuseppe Conte parla invece di un “attacco vergognoso alla magistratura”. E che quella di Meloni sia stata una reazione forte lo ammettono anche tutti i partiti che la sostengono.

La posizione di Palazzo Chigi

Secondo Palazzo Chigi non è “consueto” che “la parte pubblica chieda l’archiviazione e il giudice per le indagini preliminari imponga che si avvii il giudizio”. Giorgia Meloni ha difeso Delmastro già quando era scoppiato il caso Cospito.

Ma quando due episodi, l’imputazione coatta e informazioni finite sui giornali “fuori legge” riguardano “due esponenti di governo, è lecito domandarsi se una fascia della magistratura abbia scelto di svolgere un ruolo attivo di opposizione”, è il pensiero di Palazzo Chigi, “e abbia deciso così di inaugurate anzitempo la campagna elettorale per le elezioni europee”. 

Nello stesso giorno più casi, e proprio dopo che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha presentato la riforma della giustizia. In più, l’attacco al figlio del presidente del Senato Ignazio La Russa, accusato di stupro.

Dalle opposizioni chiedono alla premier di “uscire dall’anonimato”. Enrico Costa, videpresidente di Azione, dichiara: “Se Palazzo Chigi ha elementi denunci”, oppure “non dica fesserie”. Mentre i due capigruppo di Fratelli d’Italia Lucio Malan e Tommaso Foti, parlano di circostanze “sospette” e di scenari “che ci auguravamo superati”. 

 

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